Aggiornati gli importi per il risarcimento del danno biologico per lesioni di entità lieve dovuti ad incidenti stradali.
E’ stato recentemente pubblicato in Gazzetta ufficiale l’aggiornamento degli importi spettanti alle vittime di incidenti stradali con lesioni micropermanenti.
Il ministero dello Sviluppo Economico ha modificato le cifre contenute nel Codice delle Assicurazioni private, valide dal mese di aprile 2022. Gli importi erano già stati modificati nel corso del 2019 ma sono stati nuovamente aggiornati e rideterminati.
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Il perché è molto semplice: essi devono andare di pari passo con il cambiamento del costo della vita che in questi ultimi tempi è decisamente aumentato. Rivalutare queste cifre significa dare un concreto supporto a quelle persone che hanno subito un incidente e ne pagano le conseguenze. Chi rimane coinvolto in un sinistro può infatti subire danni temporanei o permanenti e deve necessariamente affrontare spese per cure e terapie ma anche assentarsi dal lavoro con tutti gli aspetti negativi del caso.
Il decreto ministeriale prevede dunque nuovi importi per il danno biologico provocato da incidente stradale, che riportiamo suddivisi in base alle cifre stanziate e contenute nel Codice delle assicurazioni.
I suddetti importi vengono calcolati in base alle rilevazioni dell’ISTAT che tiene conto delle variazioni dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di impiegati ed operai. Il Mise ha così modificato le cifre, come prevede l’art 5 del Codice delle Assicurazioni. La rideterminazione degli importi dovrebbe avere cadenza annuale in quanto ogni anno il costo della vita cambia, e quasi sempre i prezzi aumentano.
Gli indici attuali sono stati modificati tenendo conto delle variazioni registrate ad aprile 2022 (+5,8%), ad aprile 2021 (+1,2%) e ad aprile 2020 (-0,1%). Era infatti dal 2019 che il Mise non aggiornava gli importi e come si vede le variazioni ad esclusione dell’aprile 2020 sono significative. In particolare quella relativa all’anno in corso fa registrare un +5.8%, dovuto sicuramente alla guerra in corso, alla crescita dei costi energetici e all’aumento dei prezzi dei beni al consumo.
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