Indicazioni per non perdere rimborsi e bonus, ecco perché rischiavo, attenzione a questi dettagli.
Com’è possibile che rischiavo di perdere rimborsi e bonus, solo perché ho il conto cointestato? Ci sono dei dettagli che possono fare la differenza, la circolare n. 19/E del 2020 dell’ADE e altre pronunce, confermano l’indirizzo di gestione uniformemente utilizzato.

Avere il 100% delle detrazioni in dichiarazione dei redditi è un grosso obiettivo, per consolidarlo serve avere documenti intestati a chi paga, ma anche la prova del pagamento tracciabile e la coerenza tra spesa e beneficiario.
La gestione fiscale è soggetta spesso a importanti modifiche, e i dubbi dei contribuenti possono essere molteplici, tra questi la possibilità di godere di intera detrazione o solo limitatamente, ad esempio al 50%, davanti a situazioni come il debito cointestato.
Nel momento in cui la spesa viene sostenuta da un solo soggetto, ma il pagamento è posto in essere mediante un conto bancario intestato a più persone, serve dimostrare in maniera cristallina chi ha compiuto la spesa. Avere il diritto alla detrazione non divide automaticamente al 50% tra i cointestatari.
In esclusiva, spetta a chi è intestatario delle fatture, ed è autore del pagamento tracciabile. Questo è quanto sostenuto dalla circolare n. 19/2020 dell’ADE, e anche dal MEF successivamente alla sentenza della Commissione tributaria di Perugia, la n. 104/2021.
Ma c’è una condizione essenziale da rispettare, ecco di cosa si tratta.
Condizione essenziale da rispettare, ecco perché rischiavo di perdere rimborsi e bonus
Bisogna rispettare una condizione essenziale che spesso non viene adeguatamente trattata. Sapere cosa implica è fondamentale per non perdere rimborsi e bonus, io rischiavo proprio per averla mancata.

Davanti al controllo fiscale bisogna avere tutto in regola, per cui è cruciale conservare con cura tutta la documentazione idonea a comprovare la reale imputazione della spesa. Quindi, si sta parlando di fatture, ricevute fiscali intestate al contribuente, ma anche la prova del pagamento elettronico mediante bonifico, carta e bancomat. Ancora ci vogliono documenti bancari che attestino il collegamento tra il pagamento e chi beneficia della detrazione.
In certi casi servirebbero persino le dichiarazioni sostitutive, ma come funziona davvero? Non serve che il pagamento avvenga con mezzo intestato esclusivamente al contribuente. Per il MEF la detrazione spetta a chi è titolare della spesa, anche se il pagamento è fatto con carta del coniuge o cointestata, ma anche con quella del figlio. Ciò che conta in quest’ultimo caso, è che l’importo sia stato poi rimborsato dal genitori.
Per questo, basta una dichiarazione sottoscritta che attesti il rimborso al figlio. Comunque la tracciabilità del pagamento e la coerenza tra intestatario dei documenti e beneficiario finale, sono requisiti che non possono mancare.
Oltre ai documenti sopra presentati, avere anche i modelli f24 delle imposte versate e contratti registrati, ad esempio per affitti detraibili, sono altre importanti condizioni. Durante la dichiarazione, serve infine che il contribuente intestatario dei giustificativi di spesa, indichi correttamente gli importi, pure se ha usato strumenti di pagamento condivisi. Così, beneficerà del 100% senza penalizzazioni.