Ritardo dello Stato: c’è il risarcimento da 1500 euro, tutti devono sfruttarlo

Se c’è ritardo dello Stato, questo deve il risarcimento: come la sentenza n. 90/2024 del Tribunale del Lavoro di Terni, si schiera dalla parte dei docenti.

Una docente ternana ha ottenuto giustizia davanti al TAR dell’Umbria che ha accolto il suo ricorso per ottemperanza, e condannato l’amministrazione presa in causa, a corrisponderle 1500 euro per la carta docente per gli anni scolastici dal 2019 al 2022. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, deve pagare, ecco cos’è successo.

sfondo banconote 50 euro e documento con penna e punto esclamativo
Ritardo dello Stato: c’è il risarcimento da 1500 euro, tutti devono sfruttarlo- Trading.it

È il Presidente Francesco Ungari che firma la sentenza dello scorso 27 maggio, estendendo il provvedimento che dispone anche la nomina del Prefetto di Terni, o di un suo delegato in qualità di commissario ad acta, per intervenire. Se il Ministero non adempie entro 60 giorni, bisogna agire.

Maurizio Riommi e Roberto Muzi, gli avvocati della docente contro l’Avvocatura Distrettuale dello Stato del Ministero. Per il TAR “attendere senza certezza” non è solo eccessivo, ma non c’è una norma di legge che possa minimamente giustificare quanto accaduto. La vicenda trae forza dalla sentenza del 2024 n. 90 del Tribunale del Lavoro di Terni, il quale aveva riconosciuto alla docente il diritto di ricevere il bonus, nonostante abbia contratto a tempo determinato.

Non conferirgli la carta docente, sarebbe una discriminazione, la quale a sua volta svantaggerebbe ancora di più, una categoria già di per sé svalorizzata e frustata dal sistema vigente che non li mette in regola.

La decisione era passata in giudicato, ma il Ministero aveva omesso ogni adempimento. L’amministrazione ha cercato di giustificare il ritardo facendo riferimento a una procedura telematica inoltrata a gennaio 2024 per la raccolta delle sentenze favorevoli ai docenti, affermando di non riuscire a gestire in tempi brevi la mole di istanze.

Il TAR respinge le giustificazioni. Afferma che la presunzione del creditore di attendere senza avere certezza di tempi, prima di tutelarsi in giudizio, è eccessiva rispetto la buona fede. C’è una procedura unilaterale che non può sospendere l’obbligo giuridico a dare l’esecuzione a una sentenza definitiva.

Come avere il risarcimento dopo il ritardo dello Stato, indicazioni pratiche

La questione non finisce qui, perché oltre alla discriminazione posta in essere, si insiste proprio nel ritardo dello Stato, il quale deve adempiere al risarcimento senza giustificazione alcuna.

banconote e monete euro su taccuino
Come avere il risarcimento dopo il ritardo dello Stato, indicazioni pratiche- Trading.it

Per il TAR dell’Umbria non ci sono norme che sospendano l’efficacia delle sentenze, ribadendo il principio già presente in altre e precedenti pronunce. L’amministrazione non può subordinare l’adempimento a iniziative organizzative interne, e non può imporre l’obbligo ai cittadini di aderire a percorsi alternativi alla via giudiziaria. Soprattutto se le decisione è passata in giudicato.

Il Prefetto di Terni, Antonietta Orlando nominata Commissario ad acta per l’attuazione della sentenza, riceverà a carico dell’amministrazione 1000 euro. Si stabilisce infatti che oltre all’obbligo del pagamento, il TAR ha condannato il Ministero a pagare le spese processuali liquidate in 500 euro. Anche quelle accessorie per l’avvocato antistatario.

La pronuncia conferma la linea di rigore del TAR Umbria davanti inerzie ammnistrative del tutto prive di giustificazione. Non basta usufruire di procedure interne per eludere gli obblighi delle sentenze in giudicato. Per il giudice è chiaro, la legalità, non può attendere.

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