Il nuovo ravvedimento speciale introdotto dal Dl 84/2025 è entrato ufficialmente in vigore con le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate. Il provvedimento n. 350617/2025 del 19 settembre ha fissato tempi e modalità per la sanatoria riservata ai contribuenti che hanno aderito al concordato preventivo biennale. Nel cassetto fiscale è disponibile la scheda riepilogativa per il 2025/2026 con le regole aggiornate.
Molti contribuenti e professionisti si chiedono cosa comporti concretamente il ravvedimento speciale, quali siano le differenze rispetto al ravvedimento operoso ordinario e quali vantaggi possa offrire. Il tema è cruciale perché riguarda la possibilità di regolarizzare errori e omissioni fiscali con sanzioni ridotte, in un contesto di crescente attenzione alla compliance. Le nuove norme si inseriscono infatti nel percorso di rafforzamento del concordato preventivo biennale, che richiede trasparenza nelle dichiarazioni e coerenza nei dati comunicati.

La presenza della “Scheda di sintesi” nel cassetto fiscale rende l’accesso immediato e guidato, ma non mancano dubbi interpretativi. Alcuni si chiedono se l’agevolazione valga per tutte le violazioni, altri se sia conveniente rispetto agli strumenti tradizionali. La chiarezza normativa è quindi fondamentale per orientarsi in una materia complessa e in continua evoluzione.
Come funziona il ravvedimento speciale 2025
Il provvedimento delle Entrate spiega che il ravvedimento speciale si applica alle violazioni tributarie relative a dichiarazioni già presentate, a condizione che il contribuente abbia aderito al concordato preventivo biennale. L’istituto consente di versare l’imposta dovuta, gli interessi e una sanzione ridotta al 15% del minimo edittale, notevolmente più favorevole rispetto al ravvedimento ordinario. La comunicazione deve essere presentata tramite i servizi telematici e i pagamenti effettuati con modello F24, utilizzando i codici tributo appositi.

L’obiettivo è premiare chi intende regolarizzare spontaneamente la propria posizione, rafforzando la credibilità del sistema concordatario. Secondo l’Agenzia delle Entrate, la riduzione delle sanzioni rappresenta un incentivo a chiudere le pendenze senza attendere accertamenti o contenziosi.
Implicazioni per i contribuenti e rapporto con il concordato
Il ravvedimento speciale non sostituisce gli altri strumenti, ma li affianca con condizioni più vantaggiose per chi ha scelto il concordato. La differenza rispetto al ravvedimento operoso sta nella platea limitata e nella misura delle sanzioni, che rendono l’opzione particolarmente interessante. La “Scheda di sintesi” nel cassetto fiscale illustra scadenze, importi e istruzioni pratiche.
Diversi esperti di diritto tributario sottolineano che la misura va letta come parte di un percorso più ampio di compliance collaborativa, volto a ridurre il contenzioso e a garantire maggiore certezza nei rapporti con il fisco. In prospettiva, il ravvedimento speciale offre ai contribuenti l’occasione di regolarizzare le proprie posizioni in modo più sostenibile, rafforzando la coerenza tra dichiarazioni, pagamenti e impegni assunti con il concordato preventivo biennale.