Scende il prezzo della benzina dopo il taglio delle accise, ma al distributore è ancora alto: controllo della GdF a tappeto

Scattano i controlli della Guardia di Finanza per assicurare la corretta applicazione del taglio delle accise della benzina.

La notizia che in molti stavano aspettando è, finalmente, arrivata: dal 15 maggio sono state ridotte le accise sulla benzina. La manovra avrebbe dovuto determinare una riduzione dei prezzi del carburante per i consumatori ma, in realtà, in tantissimi stanno segnalando costi ancora elevati.

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Scende il prezzo della benzina dopo il taglio delle accise, ma al distributore è ancora alto: controllo della GdF a tappeto (trading.it)

Per evitare speculazioni da parte dei distributori italiani, la Guardia di Finanza ha avviato una serie di controlli a tappeto, per far sì che venga garantita la trasparenza sui prezzi. Ma quanto spenderanno gli italiani per il carburante dei propri veicoli?

La benzina scende di 1,50 centesimi al litro ma il prezzo del diesel sale

Per mezzo del nuovo Decreto interministeriale (firmato dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), dal 15 maggio 2025 sono in vigore le nuove tariffe sui prezzi dei carburanti. In particolare, sulla benzina l’accisa è stata ridotta di 1,50 centesimi di euro al litro, mentre per il diesel l’imposta è stata incrementata di 1,50 centesimi al litro. A tali importi, poi, si aggiunge l’IVA al 22%, che porta il taglio o l’aumento a 0,0183 euro al litro.

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La benzina scende di 1,50 centesimi al litro ma il prezzo del diesel sale (trading.it)

In pratica, per mezzo delle nuove aliquote, la tassazione della benzina dovrebbe essere di 71,34 centesimi al litro, mentre quella del gasolio di 63,24 centesimi al litro. Lo scopo della misura è di alleggerire il carico fiscale sui carburanti più utilizzati e di attenuare il vantaggio che da sempre caratterizza il diesel, per rendere i costi compatibili con le nuove direttive europee.

Ma la tanto agognata stabilizzazione dei prezzi sul mercato sembrerebbe lontana dalla realizzazione effettiva. Il settore dei carburanti, infatti, è costretto a fare i conti con elementi complessi, come il valore del petrolio, i costi di trasporto e le politiche internazionali e nazionali, che possono determinare una considerevole lievitazione dei costi finali. In un simile contesto, i pericoli legati a possibili speculazioni da parte degli operatori sono elevati.

Controlli molto rigidi della Guardia di Finanza presso i distributori: chi è a rischio?

Per evitare possibili abusi, la Guardia di Finanza ha ideato un accurato piano di controlli in tutta Italia. Sono stati predisposti più di 600 reparti operativi (tra cui i Reparti Speciali), per controllare che gli operatori applichino tutte le norme del settore per la determinazione del prezzo dei carburanti. In particolare, gli accertamenti riguardano:

  • la corretta indicazione dei prezzi alla pompa;
  • l’adempimento degli obblighi di comunicazione al Ministero;
  • il corretto versamento delle accise e delle altre imposte;
  • la verifica del regolare funzionamento delle colonnine di erogazione del carburante;
  • la qualità del carburante venduto.

I controlli sono più minuziosi nelle zone in cui le fluttuazioni di prezzo sono maggiori e nei principali snodi di distribuzione.

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