L’illusione di un aiuto e poi la delusione di doverlo restituire. Paradossale, triste, ma vero. Succede con il Bonus bollette.
Da anni migliaia di famiglie beneficiano dei bonus sociali per luce, acqua e gas che riducono sensibilmente le bollette delle utenze domestiche e danno un contributo fondamentale all’economia domestica delle famiglie più in difficoltà.

Le agevolazioni sono automatiche, applicate dalle compagnie con mandato ARERA, a favore di chi possiede un ISEE in corso di validità. E poi ci sono i bonus locali promossi da diverse Regioni. “Gentile Cliente, ti informiamo che la presente fattura è stata emessa per effettuare il conguaglio del beneficio che ti era stato accreditato in eccesso per l’anno termico 2022 – 2023 (1° ottobre 2022 – 30 settembre 2023), ai sensi del Disciplinare di attuazione della legge regionale 23 agosto 2022, n.28 che regola l’erogazione del Contributo Mensile Gas.”
Una lettera che non vorresti mai ricevere e che di fatto sarà altissima proprio perché secondo la Regione ti sono stati dati troppi soldi prima, o meglio, ti hanno fatto risparmiare troppo, secondo loro. Di quale Regione stiamo parlando.
I cittadini devono restituire i soldi del Bonus
Per molti cittadini si sta materializzando un vero e proprio incubo: il bonus percepito in bolletta deve essere restituito, e i motivi lasciano l’amaro in bocca e tanta delusione per un diritto che dovrebbe essere sacrosanto.

Parliamo della Regione Basilicata. Qui in questi giorni gli aventi diritto agli aiuti per le famiglie in difficoltà econome, stanno vedendo recapitarsi la missiva di cui sopra. Di conseguenza molte bollette risultano particolarmente salate, e i cittadini sono giustamente in ansia. Il caso non riguarda il bonus sociale nazionale, ma il bonus gas della Regione Basilicata, una misura locale molto particolare. Per l’anno termico 2022-2023 il contributo spettava solo alle famiglie che raggiungevano un risparmio energetico del 15% rispetto all’anno precedente (2021-2022). Il calcolo iniziale si basava su dati storici medi di consumo, ma i consumi effettivi verificati in seguito hanno mostrato differenze significative.
Di fatto, a molti cittadini si era accreditato un bonus più alto di quello spettante. Da qui, la richiesta di restituzione delle somme eccedenti. Ma non tutti sono tenuti a restituire: chi ha ricevuto un contributo inferiore al dovuto beneficerà invece di un conguaglio a credito, che sarà riconosciuto nelle bollette successive. Per chi deve restituire parte del bonus, pare si sia trovata un’intesa tra Regione e aziende fornitrici: è possibile chiedere la rateizzazione fino a 10 rate dell’importo da restituire. Tuttavia, la richiesta deve essere avanzata direttamente dal cittadino alla propria compagnia. La Regione ha precisato che chi non provvede alla restituzione del bonus perderà il diritto a ricevere i successivi contributi.