Un regalo in denaro da parte dei nonni è sempre una bella sorpresa, ma attenzione alle regole fiscali. L’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere chiarimenti, e un errore potrebbe costare caro. Ecco tutto ciò che c’è da sapere per evitare brutte sorprese, con esempi concreti di chi ha ricevuto somme importanti senza problemi.
Alessio non se l’aspettava, ma per la laurea i nonni Gino e Concetta hanno deciso di regalargli 10mila euro con un bonifico.
Marco, invece, ha ricevuto 125mila euro dai suoi generosi nonni Raffaele e Linda. E poi c’è il caso di Piersilvio, che si è visto accreditare 1,2 milioni di euro dai nonni Silvio e Marika. Tre situazioni diverse, ma con un punto in comune: il rischio che l’Agenzia delle Entrate possa chiedere informazioni sulla provenienza del denaro. Come hanno fatto a evitare problemi? La risposta sta nelle regole precise che regolano le donazioni.
Ricevere un bonifico dai nonni non significa automaticamente dover pagare imposte, ma dipende dall’importo. In Italia, le donazioni tra nonni e nipoti sono esenti da tassazione fino a 1 milione di euro.
Significa che Alessio non ha avuto alcun obbligo fiscale sui suoi 10mila euro, e nemmeno Marco sui suoi 125mila. Le cose cambiano per Piersilvio: il suo regalo da 1,2 milioni di euro supera la soglia e la parte eccedente ( 200mila euro) è stata tassata al 4%, per un totale di 8mila euro di imposta.
Chi ha diritto a un’esenzione maggiore? Se il beneficiario ha una disabilità grave riconosciuta dalla Legge 104, la franchigia aumenta a 1,5 milioni di euro. Questo significa che anche un importo più elevato potrebbe rientrare tra quelli esenti.
Uno degli aspetti più importanti quando si riceve un bonifico dai nonni è la tracciabilità. Anche se il regalo rientra nelle soglie di esenzione, è sempre meglio poter dimostrare che si tratta di una donazione legittima.
Un errore comune è lasciare il campo “causale” vuoto o poco chiaro. Scrivere “regalo” potrebbe non essere sufficiente in caso di controllo. Meglio indicare espressioni come “donazione da nonni a nipote” o “regalo per laurea”. Se invece la somma viene ricevuta in contanti e poi versata su un conto corrente, si rischia che l’Agenzia delle Entrate chieda spiegazioni sulla provenienza. In questi casi, è consigliabile formalizzare l’operazione con un atto di donazione registrato.
Se la somma è particolarmente elevata, potrebbe essere utile anche far firmare al donatore una dichiarazione scritta che attesti la volontà di donare quella cifra.
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