Quando non si versano i contributi, cosa si può fare? C’è una piccola pensione a disposizione di chi non è riuscito
Presto o tardi, per quanto si possa amare il proprio lavoro, arriva quel momento in cui bisognerà appendere le scarpette al chiodo, come si suol dire, e dire addio, definitivamente, al proprio impiego.
Ci sono due fattori che si avvicendano in questo contesto: il primo, il dispiacere di dire addio per sempre al lavoro, e il fatto che ora, sarà necessario capire se la propria situazione contributiva sia sufficiente per percepire il trattamento pensionistico.
Tutto sta a fare una serie di calcoli, magari con l’aiuto di un professionista, e se ne verrà facilmente a capo. Se i contributi versati sono pochi, o non sono stati affatto versati, bisognerà ricorrere a qualche altra soluzione, per non restare senza nulla e poter vivere quantomeno in maniera dignitosa.
Scopriamo, quindi, quale soluzione può paventarsi senza aver versato o senza aver versato contributi a sufficienza per avere la pensione.
Poniamo il caso di una persona anziana che vorrebbe andare in pensione, e che non abbia versato contributi, o ne abbia pagati pochi.
Come può fare per ricevere la pensione? Ebbene, una cosa è chiara: andare in pensione, se non si versano i contributi, è qualcosa che non può verificarsi. Tuttavia, è possibile ricevere, dall’INPS, il cosiddetto assegno sociale.
Per percepire il suddetto assegno, è necessario raggiungere 67 anni di età e avere un certo reddito. Sono questi, gli unici vincoli da cui dipenderà se un individuo potrà o meno usufruire dell’assegno.
I limiti che riguardano il reddito, sono differenti. Essi variano, in base al fatto che il soggetto sia single, oppure sposato, perché in quest’ultimo caso, contano anche i redditi del coniuge. Se si è soli, non bisogna avere un reddito superiore all’importo dell’assegno sociale.
Nel 2025, chi percepirà questa prestazione da parte dell’INPS, riceverà 536 euro al mese. Se si è sposati, il reddito complessivo dei coniugi non deve oltrepassare 1.072 euro al mese. Peraltro, l’importo dell’assegno sociale, il prossimo anno, sarà leggermente più alto, con la rivalutazione dello 0,8%.
Ergo, questo è il quadro che si paventa per coloro che non hanno versato i contributi, per ottenere un’alternativa alla pensione.
Dal 1° gennaio 2026 il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) entra in una nuova fase.…
Vivere in una casa senza esserne proprietari non basta per evitare l’IMU. Il tema della…
Il tema delle pensioni torna al centro dello scontro politico e sociale, con una misura…
Il BTp Italia 2030 è nato in piena emergenza inflattiva, oggi si muove in uno…
Il 2026 potrebbe segnare una svolta silenziosa nei mercati obbligazionari. Non per uno shock improvviso,…
Dicembre cambia il volto della busta paga e porta con sé voci che incidono davvero…