Segnalazione rischi ingiusta: la banca costretta a risarcire

Immaginare una banca che inserisce un’impresa nel registro della Centrale dei Rischi per un credito che alla fine risulta non dovuto, per non dire inesistente, suscita incredulità. In circostanze simili, la Corte di Cassazione ha precisato che non si tratta solo di un errore tecnico ma di una vera violazione, con conseguenze concrete. L’impresa segnalata non rimane sola: il garante può subire danni patrimoniali e reputazionali significativi. E se non c’è un credito vero, si apre la strada al risarcimento.

Nel mondo del credito bancario, certi casi sorprendono per la forza delle loro implicazioni. Una segnalazione alla Centrale dei Rischi che si fonda su un credito inesistente non è un semplice refuso burocratico, ma una circostanza potenzialmente devastante: fino a quando non emerge che il credito era inesistente, l’impresa segnalata resta “in sofferenza” agli occhi di banche e altri interlocutori finanziari, con effetti immediati sul credito disponibile.

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Il garante, legato alla segnalazione, può trovarsi a rispondere di obblighi finanziari non dovuti. La Cassazione è intervenuta con un pronunciamento chiaro, ribadendo che la segnalazione legittima è quella fondata su debiti certi e documentati. Se questo non c’è, non si può ignorare il risarcimento.

Il principio stabilito dalla Cassazione sull’illegittimità della segnalazione

Con l’ordinanza n. 12383 del 9 maggio 2025, la Suprema Corte ha stabilito che una segnalazione alla Centrale dei Rischi è illegittima quando il credito risulta non solo **inesigibile**, ma addirittura **inesistente**. Nel caso esaminato, una società a responsabilità limitata era stata segnalata per un debito che, a seguito di accertamenti, è risultato non dovuto. Questo ha portato la Cassazione a chiarire che le banche non possono segnalare sulla base di semplici convinzioni: serve un credito reale, certo e non gravemente contestato.

Bilancia e martello giustizia
Il principio stabilito dalla Cassazione sull’illegittimità della segnalazione-trading.it

Le conseguenze di una segnalazione ingiusta sono rilevanti. Le imprese possono perdere l’accesso a nuovi finanziamenti, subire la revoca di linee di credito e vedere compromessa la propria reputazione commerciale. La Corte ha sottolineato che il danno non è automatico, ma deve essere dimostrato: prove concrete come il rifiuto di un prestito o la revoca di affidamenti possono bastare. E nei casi in cui non sia possibile quantificare il danno in modo preciso, il giudice può procedere con una liquidazione equitativa, purché il pregiudizio sia evidente e collegato alla segnalazione.

Implicazioni pratiche: casi concreti a tutela di imprese e garanti

Un caso emblematico riguarda un’impresa che aveva sospeso i canoni di leasing per gravi difetti nell’immobile locato. Dopo una decisione arbitrale, veniva stabilito che parte del debito non era dovuta. Tuttavia, la banca aveva già segnalato l’impresa come in sofferenza alla Centrale dei Rischi. Questa segnalazione, fondata su un credito inesistente, ha provocato conseguenze pesanti: perdita di affidamenti, revoca di linee di credito e danni reputazionali. Tutti elementi che hanno legittimato il diritto al risarcimento.
Un altro esempio coinvolge il fideiussore, spesso socio o amministratore dell’impresa. Quando la società viene segnalata, anche il garante subisce danni indiretti: il rifiuto di nuovi finanziamenti o richieste di rientro da parte di altri istituti bancari. La Cassazione ha chiarito che anche il garante può chiedere il risarcimento, purché dimostri il nesso tra la segnalazione e il danno subito.

Questi esempi evidenziano l’importanza di un comportamento prudente da parte delle banche: prima di procedere con una segnalazione, occorre valutare con attenzione le ragioni del mancato pagamento, soprattutto quando il debito è oggetto di contestazioni fondate. La segnalazione non deve diventare uno strumento di pressione, ma restare un atto dovuto in presenza di un credito certo e reale.

Questa decisione rappresenta una tutela importante per imprese e garanti, offrendo un rimedio contro segnalazioni ingiuste e dannose.

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