Cosa succede davvero tra i giganti del lusso italiano? Moncler e Brunello Cucinelli stanno attraversando un momento che va oltre la moda. I dati, le strategie e il clima sui mercati raccontano qualcosa di molto più interessante. Due visioni opposte, un solo obiettivo: restare in vetta. E qualcosa, negli ultimi mesi, si sta muovendo.
A volte basta uno sguardo oltre la superficie per rendersi conto che l’eleganza non è fatta solo di tessuti pregiati e passerelle. Nel caso di Moncler e Brunello Cucinelli, si parla di aziende che uniscono identità forti a percorsi strategici ben delineati. Il loro valore si misura tanto nelle boutique quanto nei bilanci, dove ogni dato racconta ambizione, sfida e, soprattutto, posizionamento.

Da un lato l’efficienza industriale e lo stile urbano, dall’altro una filosofia d’impresa che parla di etica, cultura e rispetto. Eppure, in questa apparente distanza, emerge un punto di incontro decisivo: entrambe hanno saputo conquistare l’interesse degli analisti e degli investitori con numeri solidi e un’identità che resiste al tempo.
Moncler: una pausa che profuma di rilancio
Tra le montagne da cui tutto è cominciato e le metropoli internazionali dove oggi domina, Moncler resta uno dei nomi più riconoscibili del lusso contemporaneo. Al 26 maggio 2025, il titolo si aggira intorno a 54,80 euro, in rialzo annuo del 9%, e del 16% in cinque anni.

Dal punto di vista tecnico, il quadro mostra segnali di attesa e possibilità. Il prezzo si muove tra due medie mobili di lungo periodo, suggerendo una fase laterale. Ma l’indicatore Alligator Index su base trimestrale lascia intravedere un’impostazione potenzialmente rialzista.
Le prospettive fondamentali parlano chiaro: utile netto previsto a 655 milioni di euro per il 2025, margine operativo intorno al 29,3%. Le valutazioni degli analisti sono generalmente positive. Intesa Sanpaolo e Equita SIM vedono target price sopra i 66 euro. Anche se HSBC resta più cauta, il valore medio stimato dagli analisti si attesta a 62,20 euro, con un potenziale rialzo del 13,5%.
Moncler oggi si muove in equilibrio tra consolidamento e attesa. Ma l’impressione è che questa attesa possa trasformarsi presto in azione.
Brunello Cucinelli: coerenza, valori e risultati
Nell’universo del lusso italiano, pochi marchi comunicano autenticità come Brunello Cucinelli. L’impresa umbra, celebre per il cashmere e la cura artigianale, prosegue una crescita costante che affascina tanto per i numeri quanto per i valori.
Il titolo è scambiato a circa 106,30 euro, con una crescita dell’1% nell’ultimo anno e un impressionante +208% negli ultimi cinque. I ricavi del primo trimestre 2025 sono aumentati del 17,9%, con progressi significativi in tutti i principali mercati.
Dal lato tecnico, la situazione è favorevole. Il prezzo ha trovato sostegno sulla media mobile a 200 giorni. Anche l’Alligator Index, su timeframe trimestrale, segnala possibile forza rialzista.
Sul fronte delle stime, Morgan Stanley e UBS vedono target price a 120 e 121 euro. Intesa Sanpaolo è ancora più ottimista con 136 euro, mentre Equita SIM resta prudente con 102 euro. Il valore medio, 111,40 euro, suggerisce un potenziale di crescita più contenuto rispetto a Moncler, ma coerente con un titolo che punta sulla solidità più che sulla sorpresa.