Quando il reddito cala drasticamente, i lavoratori autonomi spesso si trovano senza alcuna forma di protezione.
Per questo esiste l’ Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), un aiuto concreto per chi è iscritto alla Gestione Separata INPS. Cos’è, come funziona e chi può beneficiarne? Con esempi pratici, scopriamo come questa misura può fare la differenza.
Immagina di essere come Antonio, Anna o Franco: professionisti con percorsi diversi, ma accomunati da una situazione di difficoltà economica. Attraverso l’ISCRO, hanno trovato un sostegno per affrontare momenti di crisi e rilanciare le loro attività.
L’ ISCRO è un’indennità mensile pensata per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS. Può essere richiesto da chi ha subito un calo del reddito di almeno il 50% rispetto alla media dei tre anni precedenti e ha guadagnato meno di 8.145 euro nell’ultimo anno. La durata massima dell’indennità è di sei mesi, con un importo che va da 254,75 euro a 815,20 euro al mese, pari al 25% del reddito medio triennale.
Per accedere, il richiedente deve essere iscritto alla Gestione Separata da almeno quattro anni, essere in regola con i contributi e non percepire altre indennità o pensioni. La procedura è semplice: si presenta domanda tramite il portale INPS , accedendo con SPID, CIE o CNS, e si allegano i documenti richiesti per dimostrare i requisiti economici.
Antonio, consulente informatico, ha usufrutto dell’ISCRO quando le sue entrate sono crollate a causa della perdita di clienti. Dopo aver dimostrato il calo del reddito e la sua regolarità contributiva, ha ottenuto l’indennità per sei mesi, riuscendo così a riorganizzare la sua attività senza doverla chiudere.
L’ ISCRO è una misura innovativa perché finalmente riconosce una forma di tutela ai lavoratori autonomi, paragonabile alla disoccupazione per i dipendenti. Tuttavia, è anche un incentivo a migliorare le proprie competenze: chi riceve l’indennità è infatti obbligato a partecipare a percorsi di aggiornamento professionale promossi dall’INPS.
Prendiamo il caso di Anna, traduttrice freelance. Dopo aver perso molte collaborazioni nel 2023, il suo reddito è crollato, ma l’ISCRO le ha permesso di coprire le spese essenziali mentre frequentava corsi di specializzazione, rendendosi più competitiva nel mercato del lavoro.
Un altro esempio è Franco, agente di commercio. Dopo una prima richiesta non accettata, ha ripresentato domanda quando la sua situazione è peggiorata e ha ottenuto il sussidio. Questo sostegno gli ha dato il tempo necessario per cercare nuovi clienti e riorganizzare la sua strategia di vendita.
L’importanza di questa misura sta proprio nel suo approccio preventivo: non solo offre un aiuto immediato, ma incentiva i lavoratori autonomi a investire nella propria crescita professionale.
L’ ISCRO è una vera opportunità per chi, come Antonio, Anna o Franco, si trova in difficoltà economica. Nonostante i requisiti stringenti, rappresenta un passo importante per estendere le tutele anche ai lavoratori autonomi.
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