Andare in pensione prima? Non si tratta di pensione anticipata, si può trasformare il surplus di attività in contributi extra
Negli ultimi anni, il tema della pensione anticipata è diventato centrale per molti lavoratori italiani. Andare in pensione sembra sempre di più un miraggio e le pensioni anticipate sono l’unico spiraglio per recuperare qualche anno l’uscita, anche a costo di avere tagli sull’assegno economico.
Tra le varie escamotage fiscali esistono anche le adesioni ai fondi pensione integrativi, oppure la richiesta di pensioni per invalidità nel caso in cui in vecchiaia si abbia avuto qualche problema fisico grave. Negli altri casi, le uscite anticipate proposte dal Governo di solito prevedono anche un necessario taglio sull’assegno che spesso scoraggia il contribuente.
Con l’avvicinarsi del nuovo anno, però, una recente novità potrebbe offrire una soluzione interessante: la possibilità di trasformare i premi di produttività in contributi previdenziali. Questo sistema permette di accumulare contributi extra, ma vediamo nel dettaglio cosa significa e come poter richiederlo.
La novità consiste nel convertire i premi di produzione, che si ottengono quando si lavora sodo e si viene premiati, in contributi aggiuntivi per il fondo pensione, senza tassazione. Una possibilità quindi per evitare di vedersi i propri soldi guadagnati dimezzati dalle tasse, con un valore aggiuntivo in termini di contribuzione. Ma allora perché il governo lo fa se è a suo discapito? Perché in Italia il problema pensionistico è un’enorme gatta da pelare.
Utilizzare questi sistemi farà sì che le casse INPS si arricchiscano in modo che nel breve termine abbiano denaro da dare ai pensionati, nel frattempo il Governo ‘ringrazia’ per i soldi depositati evitando di farti pagare tasse sul denaro versato. Grazie a questa possibilità, quindi, i lavoratori possono incrementare il loro montante pensionistico con somme che altrimenti sarebbero soggette a tassazione come reddito. In pratica, i datori di lavoro e i dipendenti da adesso possono accordarsi per destinare i bonus produttivi direttamente a un fondo pensionistico complementare.
Per riassumere, si avrà un vantaggio è duplice: da un lato, i lavoratori vedono aumentare i loro contributi previdenziali, avvicinandosi alla pensione anticipata; dall’altro, si evita la tassazione sui premi, che altrimenti avrebbe circa un 10% di tassazione (dipende anche dai casi).
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