Nella busta paga dello stipendio maggio 2022 è in arrivo una bella sorpresa per i dipendenti statali. Un vero e proprio bonus di primavera.
Sono circa 225.000 i dipendenti statali che nella busta paga del mese di maggio 2022 troveranno una piacevole sorpresa. Sono in arrivo digli aumenti in busta, con tanto di arretrati.
Dopo il rinnovo del contratto avvenuto i primi di gennaio, per i dipendenti statali è arrivo un’altra bella novità che prevede un aumento nello stipendio maggio 2022.
I fortunati beneficiari di questo momento saranno i dipendenti di enti pubblici non economici, agenzie fiscali e ministeri. Si tratta di circa 225 mila lavoratori che, secondo quanto dichiarato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, riceveranno l’aumento che gli spetta più gli arretrati del triennio 2019/2021.
L’aumento dello stipendio maggio 2022 che figurerà nelle buste paghe dei dipendenti statali è frutto del rinnovo del contratto nazionale siglato lo scorso 5 gennaio.
Oltre all’aumento, i dipendenti potranno finalmente ottenere anche gli arretrati che ammontano a €2.500.
Questa bella novità riguarderà 225 mila dipendenti pubblici esclusi quelli che lavorano nelle scuole.
In base al nuovo CCNL, ogni dipendente ha la possibilità di beneficiare di 5 differenziali stipendiali durante la loro carriera. L’importo complessivo stabilito dalla nuova formulazione è di €2.250 lordi.
L’assegnazione dei suddetti differenziali sarà correlato alla anzianità di servizio e al merito.
Quest’ultimo avrà un’incidenza pari al 40%. In questo modo, si è inteso risolvere il problema della poca efficienza di alcuni servizi della Pubblica Amministrazione, spesso causati da dipendenti poco motivati.
Secondo la stima dell’Aran l’importo degli arretrati dovrebbe essere ripartito in questo modo:
Per quanto riguarda la sorpresa in busta paga e dunque l’aumento dello stipendio a partire da maggio 2022, si tratta di importi che variano in base all’anzianità e alla mansione.
In linea generale gli aumenti di stipendio rientrano in una fascia compresa tra €63 lordi mensili (per gli operatori di prima fascia) e €117 lordi mensili (per i funzionari di grado più alto).
Stando ai calcoli dell’Aran l’aumento medio mensile sarà di €105 lordi.
Riceveranno gli arretrati anche chi è andato già in pensione. In effetti, questi assegni fanno riferimento al triennio 2019-21.
Di conseguenza tutti i dipendenti statali che sono andati in pensione in questo arco di tempo avranno la possibilità di ricevere un assegno con gli arretrati dell’aumento che non sono riusciti a percepire quando erano ancora lavoratori.
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