Cosa implica lo stop ai regali ai figli? Ne parla il Fisco, non bisogna mai ostacolare controlli e gestione.
Dire di non compiere un gesto d’amore è davvero difficile, ma il Fisco non ammette eccezioni: stop ai regali a figli, altrimenti sono guai! Ma significa che davvero non si possono più fare? La pronuncia sul tema risponde chiaramente, fornendo tutti i dettagli e gli elementi utili a non commettere errori, ecco cosa cambierà.
Con il nuovo stop ai regali a figli il Fisco potrebbe trovarsi in gravi difficoltà nei rapporti con alcuni contribuenti. Ma a cosa si fa riferimento? L’Agenzia fiscale deve essere nelle condizioni per operare con la massima trasparenza, specie nei controlli. Non significa che non abbia limitazione alcuna anche in termini di privacy, ma comunque vuol dire che non può essere ostacolata.
Ciò potrebbe accadere nell’attività di recupero, per cui si conferma a pieno titolo che è reato una condizione che molti commettono, ma in certi casi senza sapere di ricadere nell’illecito.
Si tratta del cedimento delle quote al figlio, una situazione su cui si è anche pronunciata la Corte di Cassazione lo scorso 29 agosto, ecco cosa è cambiato e come ci si dovrà comportare.
Confermato che è reato cedere le quote al figlio per ostacolare l’attività di recupero del Fisco, consegue che arriva lo stop ai regali a figli. Ma a cosa si sta facendo riferimento? Sulla questione di è dibattuta anche la Corte di Cassazione con la sentenza n. 29943 depositata il 29 agosto 2025, ecco gli aggiornamenti e cosa non si può fare.
Secondo la Cassazione non ci sono dubbi, stabilisce dei dettami molto importanti nella sentenza del 29 agosto 2025, la n. 29943, e non ammette eccezioni. Significa che “in famiglia” non si può fare qualsiasi cosa, infatti la decisione conferma questo iter, anche tra parenti bisogna essere perfettamente in regola con la normativa, anche solo un dettaglio, ha conseguenze dannose.
Questa conferma il principio che tratta la materia di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte! La vicenda non è avulsa da concretezza, infatti riguarda un caso reale.
Si tratta della condotta di un contribuente che dopo essere stato raggiunto da molteplici avvisi di accertamento, ha comunque trasferito al figlio convivente le quote sociali di una società immobiliare, rimanendo però comunque nelle condizioni di amministratore della stessa.
Una situazione che ostacola fortemente il Fisco nelle attività di recupero, e per cui non si può assolutamente agire in questo modo. Quindi, è in questo senso che si consolida lo stop regali ai figli.
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