Il Superbonus 110% subisce un freno sulla cessione del credito, le banche, in questi giorni, hanno congelato le nuove operazioni ai propri clienti.
Confusione e criticità sui bonus edilizi e specialmente sul Superbonus 110%, le banche fanno un passo indietro e in attesa delle nuove disposizioni inserite nella bozza del decreto Sostegni ter.
La bozza del decreto Sostegni – ter contiene limitazioni sulle cessione di credito multiple per contenere le frodi sui bonus edilizi. Questa misura si è resa necessaria i controlli a tappeto sui bonus edili con detrazioni e cessione del credito. Le nuove misure antifrode che saranno messe in atto, prevedono che coloro che acquistano i crediti di imposta, non devono accettare la cessione del credito nel caso in cui esistono i presupposti che l’operazione sia sospetta ai fini antiriciclaggio.
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Il problema di operazioni sospette è ingigantito anche dalla presenza sul mercato finanziario di molti soggetti che non sono bancari. Quindi, hanno regole diverse e non hanno obbligo ad effettuare la segnalazione. Pertanto, questa situazioni potrebbe potare ad operazioni di riciclaggio di denaro. Quindi, la proposta inserita nella bozza di decreto, sarebbe quella di evitare la cessione di credito multipla a tutti.
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Comunque, la proposta avrebbe un periodo transitorio, in quanto è concessa la possibilità di effettuare un’ulteriore cessione ai soli crediti che alla data del 7 febbrai 2022, sono stati precedentemente oggetto di opzione. La norma si riferisce a tutte le opzioni operate (sconto e cessione diretta) fino alla data del 6 febbraio 2022.
Si deduce dalla norma che dovrebbe avere rilevanza i crediti comunicati fino al 2021, che possono essere attualmente acquisiti dall’avente causa. Pertanto, per tutti le operazioni di opzioni trasmesse nel corrente anno fino al 6 febbraio 2022, considerando che l’acquisto si perfezionerà tra febbraio e marzo.
Il decreto Sostegni ter, attualmente è solo una bozza si attende la versione finale del decreto con le modifiche apportate, anche considerando i problemi rilevati dalle banche che, negli ultimi giorni, hanno congelato il credito per problemi di capienza fiscale sulle nuove operazioni di cessioni di credito.
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