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Superbonus 110% e cessione del credito: attenzione a queste clausole di Poste Italiane

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Il Superbonus 110% è una delle agevolazioni edilizie più utilizzate ma fate attenzione: ci sono delle clausole di Poste Italiane per la cessione del credito da leggere con prudenza.

Il Superbonus 110% è uno dei bonus edilizi più utilizzati in assoluto: esso, infatti, ha permesso la costruzione e la restaurazione di molti immobili a tariffe vantaggiose. Il suo fulcro, infatti, è la cessione del credito e lo sconto in fattura: degli elementi davvero convenienti e da non sottovalutare mai!

Esso consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di opere di riduzione del rischio sismico degli edifici e interventi per migliorare l’efficienza energetica. Bisogna, però, fare molta attenzione ad alcune clausole relative alla cessione del credito offerte a Poste Italiane.

Scopriamo insieme di cosa si tratta e per quale motivo bisogna leggere tutto con molta prudenza.

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Superbonus 110%, attenzione alle clausole per la cessione del credito a Poste Italiane

Per quanto riguarda il Superbonus 110% i beneficiari hanno la possibilità di cessione del credito a Poste Italiane: questa opzione sembrerebbe davvero molto vantaggiosa. Tuttavia, bisogna non tutti i beneficiari conoscono l’esistenza di alcune clausole a cui dovrebbero fare molta attenzione.

L’allarme, infatti, è stato lanciato da un’associazione a tutela dei consumatori e, in particolare, dal Comitato per la tutela del diritto dei privati titolari del credito Ecobonus 100%. In questo caso, infatti, oggetto di allarme sarebbero i particolari termini contrattuali per la cessione del credito a Poste Italiane.

Ecco cosa c’è da sapere e a cosa i beneficiari di tale agevolazione dovrebbero prestare molta attenzione. 

Le informazioni relative alla cessione del credito a Poste Italiane

Il Comitato per la tutela del diritto dei privati titolari del credito Ecobonus 100% è stato da poco formato e ha lanciato un particolare allarme nei confronti delle condizioni contrattuali offerte da Poste Italiane per la cessione del credito. L’azienda, infatti, non starebbe rispettando i termini contrattuali dei venti giorni lavorativi di liquidazione del credito dal giorno di comunicazione di accettazione dell’Agenzia delle Entrate.

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La risposta di Poste Italiane non è tardata ad arrivare: i lunghi tempi di erogazione del credito, infatti, sono motivati da controlli molto più approfonditi sull’intera procedura. Tuttavia, il problema non è relativo solo ai tempi di erogazione diversi da quelli stabiliti dai termini contrattuali.

Sotto il mirino di accusa ci sarebbero, infatti, altre due clausole la cui interpretazione è particolarmente ostica. Infatti, Poste Italiane non concederebbe ai beneficiari alcuna anticipazione del credito. Inoltre, il loro programma di gestione del credito non consente l’inserimento di un nuovo contratto di cessione se non viene chiuso il precedente. Elementi a cui il beneficiario dovrebbe fare molta attenzione perché potrebbero influire molto sull’utilizzo della prestazione. 

Nicola Sabatino

Studente di Banking and Finance presso La Sapienza di Roma, da tempo per passione mi occupo della redazione di contenuti per testate online. Mi occupo di tematiche fiscali e di strumenti di investimento. Creatore di contenuti per la testata Trading.it da oltre un anno.

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