In Italia il costo della TARI non è uguale in tutte le Regioni ma varia in modo significativo da Nord a Sud. Ecco le ragioni del divario.
L’Unione Europea ha dichiarato che, entro il 2035, dovrà essere raggiunta una percentuale di effettivo riciclo del 65% e una riduzione dello smaltimento in discarica maggiore del 10%. Al momento, però, in Italia il riciclo si attesta solo al 51% e lo smaltimento in discarica al 16%.

Per far fronte alle esigenze imposte dall’Europa, il nostro Paese dovrà introdurre nuovi strumenti per adeguarsi ai piani dell’Unione. A stabilirlo è il rapporto annuale sui rifiuti in Italia, il Green Book 2025. Ma dall’analisi è emerso anche un ulteriore dato altrettanto preoccupante, relativo al pagamento della TARI e alle disparità tra le varie Regioni in merito a tale adempimento.
Al Sud la TARI costa ai cittadini ben 87 euro in più: per quale motivo?
Il Green Book 2025 ha mostrato come ci siano enormi divergenze tra le Regioni italiane nell’importo della TARI. Al Nord, infatti, la media che sono costretti a sborsare gli abitanti è di 290 euro, mentre al Centro di 354 euro e al Sud di 377 euro. Tra il Settentrione e il Meridione della penisola, dunque, ci sarebbero ben 87 euro di differenza sul costo dell’imposta, ma questo non significa che i servizi garantiti nelle aree che pagano di più siano migliori e più efficienti.

Ma per quale motivo al Sud i contribuenti pagano di più? La ragione non è riconducibile alla quantità di rifiuti prodotti ma all’inefficienza del sistema e, soprattutto, alla mancanza di infrastrutture idonee alla corretta raccolta differenziata. Gli impianti di smaltimento più moderni, infatti, permettono di ridurre i costi di gestione, mentre l’assenza determina un onere maggiore per i cittadini.
Questa situazione rischia di diventare insostenibile per il Sud Italia, perché in molti Comuni i costi si sono innalzati vertiginosamente. Tra l’altro è risaputo che il Meridione ha meno risorse economiche rispetto al resto d’Italia. Una valida soluzione per evitare un peso eccessivo per le tasche dei contribuenti potrebbero essere i fondi del PNRR, nato proprio per colmare gli eventuali divari esistenti tra le varie aree geografiche degli Stati europei e aiutare le zone in difficoltà.
Finora, però, la realizzazione di tale obiettivo ha incontrato una serie di difficoltà. Servirebbe anche un intervento statale diretto ad aiutare le Amministrazioni locali nella realizzazione di impianti efficienti e all’avanguardia per lo smaltimento dei rifiuti. Senza dubbio, l’ambito della gestione dei rifiuti è particolarmente complesso e presenta tantissime criticità e sono le famiglie a pagarne le conseguenze.