Se tassano anche i bonus, ci sono sempre più soldi da pagare? Indicazioni fiscali alla portata di tutti.
Non è una buona notizia sapere che tassano anche i bonus, perché il primo pensiero è il seguente: ci sono più oneri da sostenere economicamente? Con queste indicazioni fiscali è possibile comprendere come comportarsi, soprattutto per non commettere errori.

Tra bonus e aiuti bisogna capire quali vanno nel 730 del 2025 e quali invece sono esenti. Si avvicina la dichiarazione dei redditi 2025 che si riferisce al 2024, e molti contribuenti si stanno domandando quali bonus, aiuti e contributi statali siano esentasse e quali invece devono essere necessariamente dichiarati nel modello 730.
La regola che vale in generale è che le prestazioni non imponibili fiscalmente, non si inseriscono, mentre quelle assoggettate all’IRPEF, sì. Infatti, alcuni prestazioni di natura assistenziale, non formano il reddito imponibile, e per questo non vanno dichiarate.
Segue quindi comprendere quali sono quella da non inserire. La prima è la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento. Pure l’assegno unico nelle somme percepite che non si rilevano ai fini del reddito imponibile. La CU di queste somme, è solo informativa. Anche l’assegno di inclusione di natura assistenziale, non è soggetto a tassazione, anche se concorre alla formazione del reddito familiare ai fini ISEE. Ultimo, anche il Supporto Formazione Lavoro, l’importo percepito è del tutto esente.
Tutte le prestazioni da dichiarare da quando tassano anche i bonus
Dopo aver definito le dinamiche della disciplina vigente e comprese le prestazioni da non dichiarare, adesso segue l’indicazione e l’analisi di quelle che invece devono essere riportate.

Le prestazioni da dichiarare nel modello 730 del 2025 per la dichiarazione dei redditi, sono un tassello fondamentale per adempiere agli obblighi fiscali, senza cadere in errore. Delle attività, pur avendo natura di aiuto o supporto, sono da considerare reddito imponibile, e proprio per questa principale ragione sono da indicare.
Primo tra tutti i rendimenti da riportare, poiché equiparato alla pensione e concorrente alla formazione del reddito ed è al tempo stesso imponibile IRPEF, è l’Assegno ordinario di invalidità.
Segue il Trattamento integrativo, l’ex Bonus Renzi. Questo anche se è esentasse, è rivolto alla riduzione della pressione fiscale, e i conguaglio avviene nella dichiarazione dei redditi. Tale importo percepito è da indicare in un rigo specifico, si tratta dello C14 del modello 730.
Ancora ci sono Naspi e DIS-COLL, indennità di disoccupazione assoggettate all’IRPEF. L’Inps vi opera come sostituto d’imposta, e vanno inserite nel 730 per cui l’Inps stessa, rilascia la certificazione unica.
Infine, è bene sapere che il modello 730 o Redditi PF serve al fine del calcolo dell’IRPEF sul reddito totale che è stato percepito nell’anno precedente. Qualora dovessero esserci dubbi, si può sempre consultare la propria Certificazione Unica e rivolgersi a un professionista capace di fare una consulenza mirata e concreta.