Quando un titolo come Tesla oscilla tra il cielo e il baratro, ogni dettaglio diventa cruciale. A inizio anno era a 439 dollari, oggi si trova a 297. Ma la storia non si ferma ai numeri.
Tra scontri pubblici, segnali tecnici e giudizi opposti degli analisti, il percorso di Tesla sta assumendo i contorni di un romanzo finanziario. Non è solo una questione di mercato, ma anche di narrazione: chi guida l’azienda, chi la commenta, chi la sostiene o la ostacola, tutti giocano una parte. E in questo teatro, ogni nuova notizia può cambiare la direzione della storia.

Che sia un investitore, curioso o semplicemente affascinato dai grandi nomi della tecnologia, c’è qualcosa in questo momento che merita attenzione. Una linea di tendenza ha fermato la caduta. Una dichiarazione ha mosso il mercato. E un giudizio ha acceso una miccia. Qualcosa si sta muovendo. E potrebbe sorprenderti.
Azioni Tesla: risalita tecnica o rimbalzo momentaneo?
Le azioni Tesla hanno vissuto un 2025 a dir poco turbolento. Il titolo, partito fortissimo a 439,74 dollari, ha visto poi una discesa verticale fino al minimo di 153,46, segnato proprio sulla cosiddetta “lingua dell’Alligatore” trimestrale, un indicatore tecnico che alcuni trader leggono come potenziale punto di inversione. Da lì è iniziato un recupero importante, con i prezzi tornati a galleggiare intorno ai 297 dollari.

Un passaggio fondamentale è avvenuto ad aprile: il minimo recente si è formato su una trend line che parte dai minimi di primavera, fornendo un supporto dinamico alla fase di risalita. Al momento, il supporto chiave si trova in area 271, mentre la prima vera resistenza si posiziona a quota 328. La partita tecnica è apertissima: se il titolo mantiene la tenuta sopra la trend line, c’è margine per un ulteriore slancio. Al contrario, una rottura al ribasso potrebbe riportare nuove vendite.
Questa fase di lateralità però non è solo tecnica. Le reazioni del mercato dipendono anche da eventi esterni che, nel caso di Tesla, spesso superano il confine della finanza per entrare nel dibattito pubblico.
Musk, Trump e gli analisti: Tesla tra fuoco incrociato e visioni di futuro
Nel corso degli ultimi mesi, Elon Musk si è ritrovato in una nuova sfida mediatica: lo scontro con Donald Trump. Dopo alcune dichiarazioni critiche del fondatore di Tesla contro l’ex presidente, Trump ha replicato accusando Musk di “slealtà verso l’America industriale”. La disputa, amplificata sui social, ha polarizzato l’opinione pubblica e influenzato l’umore del mercato.
Nel frattempo, le grandi banche d’affari si sono divise. Da aprile in poi, Goldman Sachs ha rivisto al ribasso il target price a 310 dollari, pur rimanendo neutrale. Al contrario, Morgan Stanley ha espresso ottimismo, spingendo su un potenziale rialzo legato alle tecnologie AI sviluppate da Tesla. Bank of America, infine, ha parlato di “resilienza industriale”, sottolineando la tenuta operativa nonostante la pressione sui margini.
Tesla ha anche annunciato l’espansione della Gigafactory in Messico e l’avvio di test per un nuovo chip per la guida autonoma, elementi che rafforzano la percezione di una strategia a lungo termine. Tuttavia, resta il dubbio se questi sviluppi basteranno a consolidare il recupero del titolo o se si tratti solo di una pausa prima di nuove turbolenze.
Le azioni Tesla oggi rappresentano molto più di un semplice investimento. Sono una storia in evoluzione, un simbolo di cambiamento e, a volte, di contraddizione. Forse la domanda da porsi è: quanto pesa davvero il carisma di Musk nel futuro dell’azienda?