I sindacati questa volta sono infuriati per via delle novità proposte sul TRF dei lavoratori, in questo modo non si dà spazio a scelta
Il TFR è un elemento retributivo a natura differita che compete al lavoratore subordinato nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa. Si accumula di anno in anno e viene consegnato una volta che il lavoratore dipendente viene licenziato oppure decide di propria iniziativa di interrompere il contratto di lavoro. È un diritto che il lavoratore matura nei vari mesi di assunzione e che viene obbligatoriamente ceduto a fine contratto.
Il calcolo per la determinazione del TFR è costituito dalla somma di tutti gli elementi retributivi, tranne i rimborsi spese. Il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’on. Durigon della Lega ha proposto una novità che danneggerebbe la possibilità di scelta dei lavoratori. I sindacati hanno subito espresso la loro contrarietà ma al momento la contesa è ancora aperta.
Durigon ha proposto il trasferimento in forma obbligatoria del 25% del TFR ai Fondi Pensione, con l’obiettivo di intervenire sulle pensione e fare cassa. Il passaggio al calcolo contributivo delle pensioni è stata la prima causa del drastico taglio sugli importi, soprattutto nei casi in cui si scegliesse la via anticipata. Con questa novità invece si garantirebbe, secondo Durigon, una quota integrativa tale da consentire il riequilibrio della maggior parte dei trattamenti pensionistici ridotti dal calcolo contributivo.
Il problema è che le nuove generazioni sono tra le più precarie sul piano dei salari lavorativi. Basse retribuzioni, precarietà e discontinuità dei rapporti di lavoro contribuiscono alle problematiche relative alla pensione che diventerà sempre più un miraggio. Inserendo parte del TFR direttamente come fondo pensionistico, si potrebbero ridurre le contribuzioni necessarie ai fini pensionistici.
Fondi che però non possono garantire livelli adeguati e costanti di integrazione delle pensioni. Motivo per cui i sindacati hanno subito esposto la loro contrarietà sottolineando di andare a ledere i diritti del lavoratore, che deve scegliere individualmente come investire il denaro che gli spetta.
Il TFR per i sindacati deve restare nella piena disponibilità dei lavoratori recuperando la sua funzione di retribuzione differita. Allo stesso tempo, il sistema pensionistico va radicalmente riformato. Questa Legge di Bilancio sarà una prima sintesi dell’insieme di problematiche che l’Italia racconta da tempo ma di difficile soluzione: il debito pesa sempre più sui cittadini lavoratori che già sono affogati dalle spese.
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