Non è stato sinora un anno facile per gli investitori, che hanno subito perdite su azionario e obbligazionario.
Una situazione che ha destabilizzato le ordinarie correlazioni creando incertezza su ogni settore di investimento.
Ogni crisi ha tuttavia le sue eccezioni, la liquidità si sposta e crea squilibri di prezzo che consentono necessariamente dei guadagni. È il caso particolare dei titoli di Stato che offrono un flusso cedolare elevatissimo.
Grazie al crollo dei prezzi degli ultimi sei mesi le obbligazioni a tasso fisso hanno raggiunto rendimenti impensabili soltanto un anno fa. Sono diversi i fattori di rischio che hanno spinto gli operatori a liquidare i Titoli di Stato o ridurre la domanda. Le vendite hanno colpito anche l’Italia spingendo i BTP oggi a uno spread intorno ai 230 punti base.
Tra i titoli di Stato più remunerativi c’è il BTP 2023 denominato in dollari. Lo Stato ha voluto diversificare le fonti di raccolta dei capitali e gli investitori hanno potuto beneficiare della variazione del cambio euro dollaro con effetti positivi.
A fine 2021, il BTp 2023 in dollari quotava sul mercato secondario intorno a 110. Ieri lo stesso titolo era sotto i 102 punti, tuttavia nel frattempo il cambio è passato dagli 1,13 arrivando leggermente sotto la parità per la prima volta dal 2002. A questo si è aggiunta la maturazione di due terzi della cedola lorda, pari al 6,875% del valore nominale.
Un lotto minimo di 1.000 dollari ci sarebbe costato a fine 2021 quasi 1.100 dollari, corrispondenti a 966,31 euro al cambio di allora. Al netto delle passività dell’acquisto e l’incasso semestrale della cedola più il capitale riconvertito in euro avremmo incassato complessivamente 1.063,24 euro. Un rendimento lordo del 10%, in gran parte determinato dall’andamento favorevole del cambio.
Il BTP 2023 non è l’unico in scadenza a novembre. A questo si affianca il BTP 2026, che ha una cedola annuale elevatissima e pari al 7,25% lordi. Un rendimento netto che al prezzo attuale e fino a scadenza sarebbe di circa il 2%. Un rendimento simile è anche quello di uno dei BTP al top dei maggiori rendimenti; è il BTP 2027 che prospetta un rendimento annuo lordo leggermente inferiore e pari al 6,5%.
Grazie alla garanzia di rimborso del capitale investito un risparmiatore con un orizzonte di lungo periodo può investire con la certezza del rendimento cedolare a scadenza. Anche per questo su scadenze molto lunghe è possibile riuscire a ottenere un rendimento vicino al 100%. Questo è possibile perché gli interessi cedolari sono maturati ogni sei mesi, incrementando così in valore assoluto l’investimento e il rendimento nel tempo.
Questi tre casi ci fanno riflettere sull’importanza di considerare non solo gli interessi della cedola ma bensì il rendimento e il profitto. Una bassa cedola può garantire un maggiore profitto all’obbligazionista che acquista a un prezzo differente o che liquida o meno l’investimento alla scadenza.
Con il BTP 3,6% Ottobre 2035 (ISIN IT0005648149) è possibile ottenere un rendimento netto vicino…
Un messaggio su Whatsapp non basta per comunicare una malattia grave al datore di lavoro.…
I BTP 2028 sono oggi tra i titoli di Stato italiani più analizzati, grazie al…
Entro il 31 ottobre 2025 i pensionati che percepiscono redditi da lavoro autonomo devono comunicarli…
Il mese di ottobre si annuncia cruciale per il Tesoro italiano con un calendario fitto…
Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore le nuove regole della Legge 104, che ampliano…