Fabio, un risparmiatore attento, ha sempre cercato di mettere da parte i suoi soldi in modo sicuro e vantaggioso. Dopo anni di lavoro, ha deciso di investire in Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e strumenti di risparmio postale, fidandosi della garanzia statale.
Tuttavia, quando ha sentito parlare delle recenti modifiche al calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), ha capito che queste novità potevano incidere sul suo accesso a bonus e agevolazioni fiscali.
Per questo, ha deciso di informarsi meglio. A partire dal 5 marzo 2025, alcune regole cambieranno e conoscere i dettagli potrebbe aiutarlo a gestire al meglio il suo patrimonio.
Dopo qualche ricerca, Fabio scopre che dal 5 marzo 2025 entreranno in vigore importanti modifiche al calcolo dell’ISEE, come stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 13 del 14 gennaio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 febbraio 2025.
La novità più interessante per lui riguarda l’esclusione, fino a un massimo di 50.000 euro, dei Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e degli strumenti di risparmio postale garantiti dallo Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio, dal patrimonio mobiliare considerato nel calcolo dell’ISEE.
Fabio comprende che questa misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, ha l’obiettivo di incentivare gli investimenti in titoli di Stato, rendendo più conveniente per i cittadini destinare i propri risparmi a questi strumenti finanziari. Grazie a questa esclusione, il suo ISEE potrebbe risultare più basso, offrendogli la possibilità di accedere a maggiori agevolazioni e bonus sociali. Tuttavia, nota che questa esclusione si applica solo al capitale investito fino alla soglia di 50.000 euro, e non a tutte le componenti finanziarie incluse nel calcolo dell’ISEE.
Mentre approfondisce la questione, Fabio si chiede: gli interessi e le cedole derivanti da questi titoli di Stato saranno inclusi nel calcolo dell’ISEE?
La risposta lo preoccupa un po’: sì, gli interessi e le cedole che riceve dai suoi investimenti continueranno a essere considerati come reddito ai fini dell’ISEE. Questo significa che, pur beneficiando di un calcolo patrimoniale più favorevole, i rendimenti generati dai suoi BTP e buoni fruttiferi postali saranno comunque conteggiati nel reddito complessivo.
Fabio realizza che, sebbene questa modifica gli consenta di ridurre il patrimonio mobiliare ai fini dell’ISEE, i suoi redditi da interessi potrebbero comunque incidere sulla fascia economica e quindi sull’accesso a determinati benefici, come le agevolazioni universitarie per i suoi figli o gli sconti sulle bollette.
Ora Fabio sa che queste modifiche rappresentano un’opportunità per ottimizzare la sua strategia di investimento. Prima di prendere nuove decisioni, però, valuterà attentamente l’impatto complessivo sulle sue finanze.
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