Togliere i punti senza fermare l’auto? Non sempre è legittimo

Una multa per divieto di sosta può costare più del previsto? E cosa succede se la sanzione arriva a casa, ma il proprietario del veicolo non era al volante? È possibile perdere i punti sulla patente senza essere stati presenti al momento dell’infrazione?

Questa domanda, più comune di quanto si pensi, apre scenari interessanti su come funziona davvero la decurtazione dei punti e su quali siano i limiti imposti dalla legge. Una regola c’è, ma non è così nota come dovrebbe.

Vigile urbano
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Immaginiamo un neopatentato che riceve a casa un verbale per una sosta vietata. Non solo la multa, ma anche la comunicazione della decurtazione dei punti dalla patente. Panico. Ma se al momento della sosta era qualcun altro alla guida? Se l’auto è stata prestata a un parente o un amico? È qui che le cose si fanno interessanti, perché la legge non consente di togliere i punti in automatico al proprietario del veicolo, se non ci sono prove certe che fosse lui alla guida.

Molti non sanno che esiste una differenza importante tra la multa per divieto di sosta e le sanzioni accessorie, come la perdita dei punti. In particolare, per questo tipo di violazioni, quando non è possibile fermare subito il conducente, si parla di “contestazione differita”: il verbale viene spedito a casa. È l’articolo 201 del Codice della Strada a prevederlo, ma questa modalità cambia le carte in tavola. Perché se il guidatore non viene identificato, la sottrazione dei punti non può scattare.

Multa in arrivo, ma i punti restano al loro posto: ecco perché

Nel caso del divieto di sosta, non è raro che la polizia municipale lasci semplicemente un avviso sul parabrezza, senza identificare chi fosse effettivamente alla guida. In questi casi, il proprietario riceve a casa il verbale e ha 60 giorni per comunicare chi stesse guidando. Se lo fa, e i dati sono corretti, i punti verranno scalati dal patentato che ha commesso la violazione. Se invece non comunica nulla, la legge prevede una seconda sanzione, economica, da 286 a 1.143 euro. Ma i punti? Quelli restano.

Persona che mostra patente
Multa in arrivo, ma i punti restano al loro posto: ecco perché-trading.it

Secondo la Cassazione, però, ci sono eccezioni. Chi risponde all’invito delle autorità affermando di non ricordare chi fosse alla guida può evitare la seconda multa, a patto che la dimenticanza sia giustificata da motivazioni valide e supportata da documenti. Pensiamo, ad esempio, a una persona anziana che non guida più ma presta spesso l’auto a familiari diversi.

Ecco perché non basta ricevere un verbale per perdere automaticamente i punti: serve identificare con certezza chi fosse al volante. Se questo non avviene, la sanzione accessoria è illegittima. Chi riceve una multa simile può contestarla entro 30 giorni davanti al Giudice di Pace o entro 60 al Prefetto. Le possibilità di far valere i propri diritti sono concrete, ma occorre agire con prontezza.

Nel mare di multe quotidiane, distinguere tra responsabilità reali e automatismi è fondamentale. Non ogni verbale ha lo stesso peso, e nel caso del divieto di sosta, la perdita dei punti è una misura estrema, da applicare solo in condizioni precise. Comprendere queste dinamiche può evitare brutte sorprese, soprattutto per chi ha appena preso la patente o per i familiari che si trovano coinvolti senza colpe reali.

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