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Distinguere i segnali per scegliere il miglior time frame su cui operare

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Le prime volte che osserviamo un grafico a candele, cercando indicazioni sul suo orientamento tendenziale, potremmo chiederci:  “Come faccio a sapere se il mercato è in un trend o in un range?”

La definizione di tendenza è chiarita in modo concorde in tutti i manuali di analisi tecnica, come quello di Jhon Murphy o di Martin j. Pring:

  • massimi e minimi del prezzo crescenti, per una tendenza long, dove prevalgono quindi i volumi in acquisto.
  • l’inverso, per una tendenza short, dove prevalgono volumi in vendita e vi sono massimi e minimi del prezzo decrescenti.

Tuttavia è possibile trovarsi nella situazione in cui la nostra conoscenza della definizione possa risultare coincidente all’applicazione di un mercato indefinibile.

Quando infatti si guardano i grafici del passato è molto facile stabilire se ci troviamo in presenza di un trend o un range, quando invece ci troviamo a osservare in tempo reale lo sviluppo del prezzo, come si fa a stabilire qual è la direzione precisa del prezzo?

Per rispondere alla questione è conveniente chiarire la definizione di range. È qui infatti che dal punto di vista macroscopico e quindi su time frame superiori, è possibile osservare il prezzo che crea delle variazioni che vanno da un estremo all’altro dei valori di prezzo, dai massimi ai minimi del periodo di tempo preso in considerazione.

Quindi all’interno di un’escursione limitata delle quotazioni, troviamo sempre serie di periodi in cui il prezzo passa necessariamente da un estremo all’ altro. Tutto dipende in sintesi dall’orientamento e la propensione a lavorare su periodi superiori, a lungo termine, o inferiori a medio e breve termine. Continuare a utilizzare strategie trend following in un contesto di range e viceversa può essere l’errore in grado di portare perdite sostanziose al nostro capitale.

LEGGI ANCHE >>Applicazioni di base per sfruttare a fondo i meccanismi degli oscillatori

Supporti e resistenze per determinare il miglior time frame

Un supporto è un livello di prezzo dove, in modo ripetuto, è possibile osservare acquisti in quantità tali da far invertire la tendenza ribassista. La resistenza all’opposto è un livello di prezzo dove le vendite sono tali da respingere l’aumento della quotazione. Sono questi i confini grafici e le motivazioni che vanno poi a formare il range di prezzo. Chiariti questi concetti è più semplice capire come questi livelli, insieme all’unione di un indicatore, quale ad esempio la media mobile, che rappresenta in maniera grafica la media delle chiusure di n prezzi, possano evidenziare senza dubbi interpretativi se il prezzo sta seguendo una direzione long oppure short.

Se infatti il prezzo si muove ad esempio dal supporto verso la resistenza, con una media mobile al di sotto di esso, avremo una sicurezza statisticamente valida per decretare la presenza di un trend long. Che poi questo possa svilupparsi in modo ciclico o meno determinerà soltanto la nostra possibilità di poter entrare, con maggiore o minore sicurezza, a mercato.

Il migliore time frame su cui operare quindi è quello nel quale riusciamo meglio a distinguere i segnali per determinare, inizio, durata e fine ipotetica della tendenza, avendo altresì il tempo necessario per applicare in modo profittevole la nostra strategia.

Oltre a definire la giusta strategia da usare e il momento giusto in cui farlo, occorre anche assicurarsi del loro funzionamento, perché non c’è garanzia che quello che ha funzionato in passato continui a funzionare in futuro. Il mercato cambia molto spesso e bisogna stare al passo se si vuole continuare a generare profitti con il trading.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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