Indicazioni per trasformazione da vasca a doccia, come accedere alla detrazione senza commettere errori.
Com’è possibile consolidare la trasformazione da vasca a doccia in maniera vantaggiosa? Con questa breve e pratica guida si conquista il beneficio senza problemi, l’importante è conoscere i requisiti dell’agevolazione e sapere cosa bisogna fare per soddisfarne la procedura di richiesta. Non sono dettagli di poco conto, ma si devono considerare anche documenti e limiti da rispettare.

Per avere accesso al Bonus ristrutturazioni al 50% bisogna sapere a cosa di va incontro. Trasformare una vasca in una doccia potrebbe essere una scelta molto saggia, perché la prima è decisamente meno “pratica” della seconda, ma oltre ciò ci sono da considerare tutti gli aspetti economici. Si tratta di una decisione che ha costi non da poco.
Infatti, bisogna capire se si rientra nel range degli interventi agevolabili con il Bonus ristrutturazioni che vanta di una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute, fino ad un massimo di 96 mila euro per unità immobiliare.
Ma quali sono i criteri da soddisfare per stabilire ciò? La trasformazione deve rientrare nella manutenzione straordinaria, ma deve avere condizioni specifiche. Come il miglioramento dell’uso dell’immobile, ad esempio nell’accessibilità o funzionalità del bagno. Anche la modifica della configurazione esistente, come la sostituzione che implica interventi su impianti idraulici e finiture del bagno.
Documenti utili per finalizzare la trasformazione da vasca a doccia
Consolidati gli elementi necessari per finalizzare l’obiettivo da vasca a doccia, adesso si passa alla raccolta di tutti i documenti utili a soddisfare la domanda del beneficio. Infine, si analizzerà anche l’importantissima comunicazione ad Enea, ecco cosa sapere.

Tra gli adempimenti rientrano la CILA o altre autorizzazioni, ma generalmente per concretizzare l’intento, la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, appunto la CILA o altre simili, non dovrebbero essere richieste. Ciò ammenoché non si modifichino impianti o strutture esistenti in maniera importante.
In ogni caso, bisogna verificare presso l’ufficio tecnico del proprio Comune di residenza, poiché le normative locali possono comunque variare. Devono figurare i seguenti documenti, al fine di attestare quanto serve.
Si parla di fatture intestate al beneficiario della detrazione, con tanto di descrizione chiara e dettagliata dei lavori. Ad esempio la “trasformazione da vasca a doccia con opere idrauliche e finiture” non è un optional, ma una dicitura da soddisfare al 100%. Gli stessi pagamenti devono essere posti in essere attraverso un bonifico bancario o postale “parlante” in cui si specifichi la causale.
Questa deve indicare “lavori di ristrutturazione edilizia” e sono posti all’art. 16-bis DPR 917/1986. Infine, per quanto concerne la comunicazione all’ENEA, se l’intervento include anche un risparmio di natura energetica, ad esempio l’installazione di docce con dispositivi a basso consumo idrico, potrebbe essere necessaria quest’ultima, ma solo in questo caso.