La tredicesima segue calendari diversi per pensionati, dipendenti pubblici e lavoratori del settore privato. Le tempistiche cambiano per effetto di norme, contratti e prassi amministrative, creando spesso dubbi su anticipi, accrediti e possibili ritardi.
A dicembre, tra accrediti attesi e stipendi maggiorati, il tema della tredicesima mensilità genera una serie di interrogativi che riguardano sia il valore dell’importo sia la data esatta del pagamento. Le informazioni sul calendario di erogazione, sulle modalità di accredito previste da Legge 350/2001, sulle regole dei diversi CCNL e sui meccanismi utilizzati per i pagamenti tramite NoiPA assumono un ruolo fondamentale per orientarsi.
Molti lavoratori del settore privato ricevono l’anticipo già a metà mese, mentre per i dipendenti pubblici la finestra cambia in base al comparto. I pensionati, invece, seguono un’altra logica con accredito sincronizzato alla pensione di dicembre. Nel frattempo, esiste la possibilità di segnalare un ritardo e i casi in cui può intervenire l’Ispettorato Nazionale del Lavoro rappresentano una tutela essenziale per capire come muoversi se qualcosa non va.
La tredicesima mensilità rappresenta una mensilità aggiuntiva alla retribuzione di base. La normativa stabilisce che il pagamento non può slittare oltre il mese di dicembre, come confermato dalla Legge 350/2001, ma i tempi variano molto in base alla categoria lavorativa. I dipendenti del settore privato ricevono l’accredito in un’ampia finestra che di solito va dalla metà del mese fino all’erogazione della retribuzione ordinaria, generalmente collocata tra il 19 e il 20 dicembre. Ogni contratto collettivo disciplina modalità e scadenze con relativi margini di flessibilità, ma resta fermo l’obbligo del datore di lavoro di corrispondere integralmente la mensilità entro la fine dell’anno.
Per i pensionati il meccanismo è diverso, perché l’importo aggiuntivo viene trasferito automaticamente insieme alla pensione di dicembre. Nel 2025 l’accredito è avvenuto lunedì 1° dicembre, sia per chi utilizza Poste Italiane sia per chi riceve la somma tramite istituti bancari. In questo caso non serve presentare alcuna domanda, perché la procedura segue il normale calendario del primo giorno bancabile.
La situazione cambia nuovamente per i dipendenti pubblici. Il pagamento avviene generalmente a metà mese, con differenze significative tra comparti. Il personale con ruoli di spesa fissa riceve la tredicesima il 15 dicembre, mentre per alcune categorie, come parte dei supplenti, l’accredito può arrivare il 16. Per chi è gestito tramite il sistema NoiPA, come il comparto Scuola, Istruzione e Ricerca con contratto annuale o a tempo indeterminato, la data di riferimento resta quella del 15 dicembre, con importi consultabili online nei giorni precedenti. Anche insegnanti delle scuole dell’infanzia e primaria ottengono il pagamento insieme allo stipendio di dicembre, seguendo lo stesso scaglionamento.
Quando l’accredito non arriva nei tempi, non ogni slittamento costituisce automaticamente un’irregolarità. Un ritardo di pochi giorni rientra spesso nella fisiologia dei processi di pagamento, mentre il superamento delle scadenze o la mancata erogazione configurano un problema retributivo. In tali circostanze il lavoratore può attivare una contestazione presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che ha facoltà di effettuare controlli e richiedere la regolarizzazione. Gli interessi e la rivalutazione monetaria non maturano in automatico: scattano solo in seguito a una contestazione formale o a un accertamento giudiziale, come previsto dall’articolo 429 del codice di procedura civile.
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