La tredicesima rappresenta un sostegno economico essenziale per chi percepisce un reddito continuativo. Molti lavoratori dipendenti conoscono bene questo trattamento, ma non sempre è chiaro se lo stesso diritto valga anche per chi riceve la pensione ai superstiti. L’Inps eroga diverse prestazioni aggiuntive a dicembre e la reversibilità rientra tra i trattamenti che sollevano più dubbi, soprattutto quando il decesso è avvenuto durante l’anno.
Il tema è particolarmente rilevante per le famiglie che vivono con un’unica pensione, per i vedovi, per gli orfani e per tutti coloro che dipendono dalla prestazione ai superstiti.

La tredicesima, infatti, può incidere concretamente sul bilancio familiare in un periodo segnato da aumenti del costo della vita, dalle spese per il riscaldamento e dagli impegni economici tipici delle festività. Capire come funziona, quando spetta e come calcolare l’importo risponde ai dubbi più diffusi degli utenti che cercano chiarimenti.
Chi può ricevere la reversibilità e perché la tredicesima riguarda anche gli assegni ai superstiti
La pensione di reversibilità costituisce un trattamento economico destinato ai familiari di un pensionato o di un lavoratore deceduto, purché vi sia una posizione contributiva attiva presso l’Inps. Hanno diritto alla prestazione il coniuge, il soggetto unito civilmente, i figli superstiti con i requisiti previsti e, in determinate condizioni, anche l’ex coniuge divorziato. In mancanza di questi soggetti, l’assegno passa ai genitori over 65 non titolari di pensione e a carico del figlio scomparso; se neppure questi sono presenti, subentrano fratelli celibi e sorelle nubili che risultano inabili al lavoro, privi di un trattamento pensionistico e a carico del deceduto.

La reversibilità, dunque, segue una scala di beneficiari ben precisa. Quando nessuno rientra nelle categorie indicate, l’Inps non eroga alcuna prestazione ai superstiti e, di conseguenza, non si pone il tema della mensilità aggiuntiva. Nelle situazioni in cui l’assegno viene riconosciuto, invece, il trattamento previdenziale comprende 13 mensilità, analogamente a quanto accade per la pensione diretta. Per questo motivo, chi riceve la reversibilità ottiene la tredicesima, che l’Inps versa nel mese di dicembre, come avviene per altre prestazioni pensionistiche e assistenziali.
Come si calcola la tredicesima sulla pensione ai superstiti e un caso pratico reale
L’importo della tredicesima sulla pensione di reversibilità corrisponde normalmente a una mensilità lorda del trattamento. Chi vuole conoscere con precisione la somma deve prendere come riferimento il valore mensile della propria pensione e considerarlo integralmente come base di calcolo.
Quando il decesso dell’assicurato avviene durante l’anno, entra in gioco un criterio proporzionale. La mensilità lorda va divisa per dodici e moltiplicata per il numero di mesi nei quali la pensione ai superstiti è stata effettivamente percepita. Questo metodo permette di individuare l’importo corretto del pagamento aggiuntivo.
Un esempio chiarisce il meccanismo: se la pensione alla vedova decorre da giugno e la mensilità lorda ammonta a mille euro, il calcolo si effettua dividendo l’importo per 12 e moltiplicando il risultato per 7, cioè i mesi di erogazione nell’anno. La tredicesima lorda risulterà quindi pari a poco più di 583 euro, una somma che riflette il periodo effettivo di percezione del trattamento.