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Criptovalute

Un cambiamento importante sta per rendere Ethereum sottovalutato e tecnicamente vantaggioso

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Tra circa due mesi si terrà uno degli eventi più influenti nella storia delle criptovalute; Ethereum passerà da un sistema di convalida delle transazioni proof-of-work al proof-of-stake.

Se le cose andassero come previsto è ragionevole pensare che Ethereum possa diventare la prima criptovaluta, scavalcando Bitcoin per capitalizzazione. Gli sviluppatori della rete Ethereum hanno deciso di portare l’asset a un nuovo livello di efficienza.

Nonostante il forte sentiment ribassista di queste settimane, Ethereum rimane una delle poche criptovalute in grado di dimostrare un consolidato valore d’uso. Nell’ottica dei cambiamenti nelle politiche ambientali Ethereum potrà funzionare attraverso un sistema che garantisce il funzionamento della blockchain riducendo notevolmente l’energia impiegata.

Per comprendere la rivoluzione in corso, il passaggio da un sistema all’altro dovrebbe ridurre l’uso di energia della rete Ethereum fino al 99,9%. Il passaggio al sistema Proof of Stake è previsto per agosto 2022.

Molte delle criptovalute come il Bitcoin funzionano per mezzo di un protocollo denominato proof of work. Questo sistema permette alle criptovalute di essere decentralizzate è verificate tramite il supporto di processori e computer, creando una rete che permette il funzionamento di un sistema di verifica reciproca democratico e paritario.

Ethereum, cosa comporta il passaggio al sistema Proof of Stake

Attualmente il sistema verifica le transazioni per mezzo della risoluzione tramite complessi calcoli di un codice crittografato, questo lavoro è necessario per impedire che la blockchain venga alterata in modo fraudolento. Oggi però tale meccanismo è diventato sempre meno sostenibile in termini energetici.

È fin dal 2014, che gli sviluppatori di Ethereum hanno lavorato per passare all’adozione della proof of stake; invece dell’enorme potenza di calcolo messa a disposizione della rete dai miner, saranno i possessori di Ether a verificare direttamente le transazioni. Ciò significa che i possessori avranno la possibilità di utilizzare Ether come garanzia per poter verificare le transazioni. L’evoluzione di Ethereum mostrerà i suoi benefici soprattutto sul lungo periodo. Essa ha oggi molte più possibili funzioni nell’economia reale che gli permettono di stabilizzare di conseguenza il suo valore d’uso.

Ethereum, al momento viene validato e quindi messo a disposizione con un nuovo blocco ogni 13 secondi circa. In questi 13 secondi, ogni minatore compete in termini di potenza di calcolo per poterlo finalizzare e ricevere così una ricompensa. Il proof of stake sposta la variabile dalla potenza di calcolo alla quantità di Ethereum posseduti riducendo in definitiva il consumo energetico.

Ethereum potrebbe diventare deflazionistico riducendosi di mezzo milione di token all’anno, ogni anno, che sono oggi impiegati come ricompensa per verificare le transazioni. Ethereum, potrebbe persino diventare deflazionistico poiché si prevede che i costi di transazione pagati supereranno nel tempo quelli della sicurezza. Durante e dopo il processo tutto dovrebbe continuare a funzionare senza interruzioni. Il passaggio da un sistema all’altro non comporterà alcun cambiamento in termini di operatività per chi possiede la criptovaluta o per chi usa applicazioni decentralizzate basate su questa blockchain. Ciò significa che i token distribuiti e gli smart contract su Ethereum dovrebbero funzionare come sempre.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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