Un segnale inatteso si fa largo tra le pieghe del grafico. Le azioni Interpump sembravano essersi smarrite dopo il massimo storico del 2021, ma oggi qualcosa sta cambiando. Non è solo questione di prezzo: alcuni indizi tecnici stanno attirando l’attenzione degli analisti. Potrebbe essere il momento di guardarci meglio. Cosa c’è dietro questa fase di stallo apparente?
I mercati si muovono come un pendolo: esagerano in entusiasmo e altrettanto in pessimismo. Per chi ha seguito la storia di Interpump, il crollo dal picco di 68,22 euro raggiunto nel 2021 fino al minimo recente di 25,48 euro ha lasciato più di qualche interrogativo. Ma ora il titolo sembra voler risalire, e lo fa in silenzio, senza clamore, con movimenti lenti ma consistenti.

Il prezzo attuale è in zona 34,68 euro, e se a prima vista può sembrare un rimbalzo qualsiasi, a guardare bene ci sono segnali più profondi. Uno su tutti: l’appoggio sull’Alligator Index annuale, un indicatore che spesso suggerisce l’inizio di un’inversione di tendenza. Non è solo una coincidenza grafica, perché si accompagna a divergenze rialziste che rafforzano l’ipotesi di un cambio di passo.
L’ostacolo della media mobile e il gioco dei livelli chiave per Interpump
Il quadro tecnico a lungo termine lascia aperte prospettive interessanti, ma nel breve il cammino è tutt’altro che semplice. La media mobile a 400 giorni sta infatti offrendo una resistenza piuttosto robusta: ogni tentativo di superamento finora è stato respinto, a conferma di quanto il mercato sia ancora prudente sul titolo.

Due livelli sono diventati cruciali: 37,26 euro come prima resistenza vera da infrangere, e 29,64 euro come primo supporto da difendere. Muoversi all’interno di questa fascia significa rimanere in una fase di transizione, in attesa di una direzione più chiara. Intanto, il comportamento del titolo suggerisce che si stia costruendo qualcosa, forse lentamente, ma con fondamenta solide.
Gli analisti sembrano crederci. Secondo Marketscreener, la raccomandazione media è Accumulate, con un prezzo obiettivo a 42,76 euro, ben il +23,31% sopra il valore attuale. Otto esperti stanno seguendo il titolo, e il fatto che la fiducia resti alta anche dopo il forte calo degli ultimi anni è un segnale che merita attenzione.
Inoltre, BNP Paribas Exane ha recentemente alzato il rating su Interpump a Outperform, indicando un potenziale di crescita significativo. Secondo l’analisi, il titolo potrebbe beneficiare di attività di fusione e acquisizione imminenti, con un rischio al ribasso stimato al -30% e un potenziale rialzo fino al +90%, suggerendo un profilo rischio/rendimento favorevole.
Il gruppo resta un punto di riferimento nel settore in cui opera. Anche se il mercato azionario non sempre riflette il valore reale in tempi brevi, chi conosce le dinamiche industriali sa che Interpump ha attraversato cicli simili in passato, trovando sempre il modo di tornare competitiva.
Ora resta da capire se quella che sembra una fase interlocutoria si trasformerà in qualcosa di più. I dati tecnici offrono spunti, ma sarà il comportamento del mercato a decidere il prossimo movimento. E in un periodo dove tutto appare incerto, forse sono proprio i titoli meno sotto i riflettori quelli da tenere d’occhio.