Potrebbe esser dato per scontato, ma l’uso del trapano in condominio presenta delle regole ben precise. Non seguirle significa essere un trasgressore in piena regola.
Orari, rischi e risarcimenti, tutto quello che c’è da sapere sull’uso del trapano in condominio: quanti rispettano la normativa? Quello che molti non sanno è che c’è distinzione tra attività di manutenzione, ristrutturazione e opera di bricolage. Ovviamente, non basta dire che si deve guardare il regolamento condominiale, perché ci sono degli elementi precisi che possono sfuggire e causare guai.
Occhio ai dettagli è il monito che nella vita, vale a prescindere, persino quando si tratta di rispetto di regole condominiali. Ogni agglomerato presenta delle specificità, ma ci sono degli punti sui quali non si transige a prescindere. Anche perché saper distinguere il giusto comportamento non è poi così facile: altrimenti non ci sarebbero tutti questi litigi tra condomini!
Proprio per questo partecipare alle riunioni condominiali, almeno all’inizio quando ci si è appena trasferiti, potrebbe esser buona consuetudine di vicinato. Conoscere i dirimpettai e i vicini è un ottimo modo per integrarsi, oltre che capire i dettagli in questione. Si tratta di riconoscere che lo stesso regolamento non è frutto di norme avulse e asettiche, ma di piena vivibilità in quanto frutto della decisione all’unanimità dei presenti in gioco.
Quindi, sì, le limitazioni hanno valore quasi di legge, e se le si viola, ecco che le conseguenze sono più che amare.
Non basta affidarsi al solo regolamento, perché come accennato, oltre le leggi, da attenzionare ci sono delle buone abitudini consolidate nel tempo. Queste dette consuetudini, sono tipiche del luogo in cui si vive. Ergo, si fa riferimento a tutte quelle norme “non scritte”, le quali però fanno la differenza nel quotidiano. Quindi, se non si vuol litigare bisogna rispettare “questo e quello”, senza dimenticare che però esistono delle limitazioni comuni alle quali si può sempre fare appello.
Si tratta di rispettare le prescrizioni del luogo, altrimenti la citazione in Tribunale per molestia mandata direttamente dall’amministratore in qualità di garante del regolamento, non è così inaspettata. Si indice un’azione civile in cui il giudice condanna il condomino che fa un uso improprio, ed infastidisce cone l’inquinamento sonoro i vicini. Ma se il regolamento condominiale non dice nulla?
Entra in gioco il Codice Civile con l’articolo 844 per cui non si possono impedire rumori tollerabili, ma è proprio questo termine che determina il confine tra ciò che è lecito e cosa no. La sopportabilità dipende da molteplici parametri, i quali sono: orario, durata e necessità di impiego dei lavori. In ogni caso non si può utilizzare dalle dalle 19,00 alle 8 del mattino successivo, e nello stacco della pausa pranzo tra le 13,00 e le 15,00.
Seppur si tratti di orari non presenti in norme specifiche, è però l’ordinamento delle aule giudiziarie a porre in essere in maniera diffusa e consolidata, appunto per consuetudine, questi limiti. Quindi, le questioni vengono pressoché disciplinate nella seguente maniera. Pure il Comune di residenza potrebbe fissare orari specifici, ma dove non c’è alcune previsione, ogni Tribunale agisce per come delineato.
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