Usufrutto casa: i 5 rischi nascosti per il proprietario tra IMU, TARI e responsabilità civili

Quando si parla di diritti reali come l’usufrutto, il confine tra proprietà e responsabilità fiscali e civili può diventare complesso. Le norme italiane stabiliscono con precisione chi deve pagare imposte e tributi, ma spesso i dubbi restano. Tra mutui, affitti e tasse locali, i rischi possono ricadere in modi inattesi.

Il rapporto tra nudo proprietario e titolare dell’usufrutto è regolato in modo chiaro dal codice civile e dalle leggi tributarie, ma nella pratica la gestione di un immobile può generare domande difficili. Chi paga l’IMU? Chi è tenuto alla TARI? E cosa accade se l’usufruttuario non adempie ai propri obblighi? A questi interrogativi si aggiunge la questione delle responsabilità civili e penali che possono derivare da affitti o da attività collegate all’immobile. Non va dimenticato che la stipula di un atto di usufrutto deve avvenire davanti a un notaio per avere efficacia verso i terzi, e che le obbligazioni si distribuiscono diversamente tra chi detiene il diritto di proprietà e chi esercita l’usufrutto.

usufrutto tari imu
Usufrutto casa: i 5 rischi nascosti per il proprietario tra IMU, TARI e responsabilità civili – trading.it

In questo scenario, spesso la famiglia diventa protagonista: un genitore che utilizza la casa del figlio, affitti parziali concessi per integrare il reddito, utenze e tributi che si accumulano nel tempo. Le fonti normative come l’art. 26 del DPR 917/86 o la legge 160/2019 aiutano a chiarire il quadro, ma l’applicazione concreta suscita sempre nuove riflessioni. Un contesto che richiede attenzione e conoscenza delle regole, per non confondere doveri e diritti.

Usufrutto e obblighi fiscali

In base alla normativa italiana, l’usufruttuario è il soggetto tenuto al pagamento di imposte fondamentali sull’immobile. L’art. 26 del DPR 917/86 e l’art. 1 comma 743 della legge 160/2019 stabiliscono che l’IRPEF e l’IMU spettano interamente a chi gode del diritto di usufrutto, anche quando l’immobile viene concesso in affitto a terzi. La situazione è diversa per la TARI: secondo l’art. 1 commi 642-644 della legge 147/2013, il tributo sui rifiuti urbani è dovuto da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo i locali. Ciò significa che, se l’immobile è utilizzato dall’usufruttuario, sarà lui a dover pagare, ma in presenza di più soggetti la legge prevede la responsabilità solidale.

usufrutto tasse
Usufrutto e obblighi fiscali – trading.it

Gli esperti del Consiglio Nazionale del Notariato precisano che il nudo proprietario non ha obblighi diretti verso l’amministrazione finanziaria per IMU e IRPEF durante la durata dell’usufrutto. Tuttavia, può essere coinvolto indirettamente se l’immobile subisce pignoramenti o se i debiti dell’usufruttuario portano a procedimenti esecutivi. Per questo motivo la distinzione tra proprietà e diritto di godimento assume un peso rilevante nella pianificazione patrimoniale.

Responsabilità civili e gestione pratica

Accanto alle imposte, esistono altre forme di responsabilità che gravano sull’usufruttuario. Secondo il codice civile (artt. 1004 e seguenti), chi gode dell’immobile deve provvedere alle spese ordinarie, alle bollette e alla manutenzione ordinaria. Eventuali danni a terzi derivanti dall’uso dell’immobile o da affitti concessi dall’usufruttuario ricadono su di lui, così come le relative conseguenze civili o penali.

Il nudo proprietario, invece, resta titolare della sostanza del bene e deve affrontare le spese straordinarie, come quelle per ristrutturazioni importanti o rifacimenti strutturali. Fonti come l’Agenzia delle Entrate chiariscono che eventuali canoni di locazione percepiti dall’usufruttuario devono essere dichiarati da quest’ultimo ai fini fiscali, mentre il proprietario non è coinvolto. Tuttavia, la Cassazione in più sentenze (ad esempio n. 12265/2019) ha ribadito che il nudo proprietario non è automaticamente protetto da azioni esecutive sui beni se il debito fiscale colpisce l’usufruttuario: la tutela dipende da come è strutturato l’atto di concessione e dalla registrazione nei pubblici registri.

Questo significa che, pur non essendo obbligato a pagare IMU o IRPEF, il proprietario deve considerare i riflessi patrimoniali di un usufrutto inadempiente. Alcuni notai suggeriscono, in questi casi, di ricorrere a clausole specifiche nell’atto di usufrutto per limitare i rischi, prevedendo garanzie o fideiussioni. Una soluzione che permette di coniugare i vantaggi della gestione familiare con una maggiore protezione giuridica, evitando sovrapposizioni di responsabilità e possibili conflitti futuri.

Gestione cookie