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Economia e Finanza

Vendita alcolici esercizi pubblici: come ottenere la licenza

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Per poter vendere alcolici in un esercizio pubblico occorre avere l’apposita licenza. Vediamo come fare per ottenerla e a chi rivolgersi.

Commercializzare bevande o prodotti contenti alcool prevede il possesso di una licenza. Il Governo ha quindi predisposto un elenco di soggetti che per vendere alcolici devono possedere i requisiti previsti dalla legge ed avere l’autorizzazione necessaria.

Foto Canva

Prima del decreto Crescita entrato in vigore come legge nel 2019 alcuni soggetti non avevano l’obbligo di avere la suddetta licenza, come ad esempio i rifugi alpini, gli esercizi di intrattenimento pubblico e quelli ricettivi, che adesso invece devono sottostare alla normativa prevista per la vendita di alcolici. In questo articolo scopriamo quale tipo di licenza bisogna avere, chi la deve richiedere e soprattutto come fare per ottenerla.

Quale licenza occorre per la vendita alcolici

Per vendere e commercializzare alcolici bisogna chiedere l’autorizzazione all’Agenzia Dogane e Monopoli di Stato che rilascerà la licenza Utif o Utf, sigla che sta per Ufficio Tecnico Finanza.

La licenza viene rilasciata agli esercizi che la richiedono solo dopo che l’Agenzia delle Dogane ha verificato che siano stati correttamente versati i tributi locali, ovvero le tasse. Solo chi è in regola con i pagamenti può dunque ottenere la licenza o vedersi rinnovare l’autorizzazione alla vendita di alcolici.

Quali sono le attività che devono avere la licenza per vendere alcolici

Sono moltissime le attività commerciali che per vendere alcolici devono richiedere ed ottenere la licenza Utif. Devono fare domanda tutti quegli esercizi che vendono alcolici, vale a dire:

  • commercio al dettaglio dei supermercati, ipermercati e minimarket
  • commercio al dettaglio di alimentari vari in altri esercizi
  • commercio all’ingrosso di bevande alcoliche
  • commercio all’ingrosso di altre bevande
  • commercio all’ingrosso prodotti per la pulizia
  • commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, tabacco e bevande
  • commercio all’ingrosso di altri prodotti alimentari
  • commercio all’ingrosso non specializzato in bevande, alimentari e tabacco
  • commercio all’ingrosso di medicinali
  • commercio all’ingrosso di cosmetici e profumi
  • intermediari del commercio di prodotti quali tabacco, alimentari e bevande
  • grandi magazzini
  • commercio al dettaglio di bevande anche online
  • commercio al dettaglio dolciumi, pasticceria e confetteria
  • commercio al dettaglio frutta e verdura
  • altri esercizi non specializzati
  • drogherie e salumerie
  • erboristerie e farmacie
  • commercio al dettaglio di prodotti di igiene e profumeria
  • commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
  • commercio al dettaglio di prodotti del tabacco e generi di monopolio
  • commercio ambulante o itinerante di bevande e alimentari
  • commercio effettuato con distributori automatici
  • commercio al dettaglio specializzato in altri prodotti e bevande
  • rifugi di montagna
  • ostelli della gioventù
  • aree attrezzate per roulottes e campeggi
  • motel e alberghi, con o senza ristorante;
  • pizzerie, ristoranti, osterie, trattorie e birrerie con cucina
  • pizzerie al taglio, rosticcerie e friggitorie con somministrazione
  • agriturismi
  • villaggi turistici
  • gelaterie
  • caffè e bar
  • ristoranti con annesso spettacolo e intrattenimento
  • servizi di ristorazione in self-service
  • mense e fornitura di pasti preparati
  • enoteche e bottiglierie con somministrazione

Come ottenere la licenza per vendere alcolici

Per aprire una delle attività sopra citate che richiedono l’obbligo di possedere la licenza Utif bisogna presentare apposita domanda scritta all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Sul sito dell’ente, adm.gov.it si trova il modulo da compilare nel quale vanno inserite tutte le informazioni richieste. Bisogna allegare una marca da bollo da 16 euro e un documento di identità. Nel modulo va dichiarato che non si hanno precedenti per evasione fiscale o per la produzione clandestina di alcolici. La licenza va richiesta una sola volta e poi ha una validità permanente.

In alcuni casi, in particolare se l’attività è aperta da molto tempo e si vuole cominciare a commercializzare alcolici, potrebbero essere richieste la Dia, dichiarazione di inizio attività, o la Scia, la segnalazione certificata di inizio attività. La domanda può essere inoltrata sia tramite raccomandata a/r o di persona all’ufficio dell’Agenzia delle Dogane competente per territorio. Ricordiamo che produrre, commercializzare e vendere alcolici senza la licenza Utif comporta gravi sanzioni amministrative che possono andare da 258,22 euro fino a 1549,37 euro.

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