Wall Street si infiamma per questi 3 titoli: ecco cosa bolle nel settore energia

Il mondo dell’energia non smette mai di sorprendere. In mezzo a rivoluzioni green e nuove tecnologie, ci sono aziende che continuano a occupare un posto d’onore nel radar degli investitori. E quando analisti e banche iniziano a puntare tutti nella stessa direzione, non si può fare finta di niente.

Tre azioni quotate a Wall Street stanno facendo parlare di sé per numeri, raccomandazioni e prospettive che fanno riflettere. Ma cosa c’è davvero dietro questo entusiasmo?

A volte il mercato sembra parlare una lingua tutta sua. Ma ci sono momenti in cui certi segnali diventano impossibili da ignorare. È il caso di alcune aziende del settore energetico, spesso date per “vecchie”, ma che oggi stanno attirando nuovi occhi e nuovi capitali.

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Chi si ferma ai pregiudizi perde l’occasione di vedere che anche comparti considerati tradizionali stanno vivendo un nuovo ciclo. Non tutto passa per l’energia rinnovabile: il petrolio e i suoi derivati restano ancora protagonisti, soprattutto quando si parla di stabilità, dividendi e margini robusti. Dietro Exxon Mobil, Schlumberger e HF Sinclair si nascondono storie diverse, ma legate da una domanda fondamentale: c’è ancora valore nel settore energia?

Exxon Mobil, Schlumberger e HF Sinclair: tre vie diverse nell’energia

Iniziamo da Exxon Mobil, gigante del petrolio e del gas, attivo in esplorazione, produzione e raffinazione. Nonostante le pressioni ambientali, la società continua a essere una colonna del mercato. Il consenso degli analisti raccolto da MarketScreener parla chiaro: 28 analisti coprono il titolo, con una raccomandazione media “Accumulate”. Il prezzo di chiusura è 105,63 dollari, mentre il target medio è 124,41 dollari, per un potenziale di crescita del +17,78%. L’attenzione recente si è concentrata su progetti legati al gas naturale e agli investimenti in tecnologie a basse emissioni.

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Schlumberger, ora conosciuta come SLB, è specializzata in servizi per l’industria oil & gas, come perforazione e tecnologia per l’estrazione. Sebbene sia meno visibile al grande pubblico, è al centro della catena del valore energetico. Gli analisti sono ancora più ottimisti: 30 esperti con una valutazione media “Buy”, un prezzo attuale di 33,25 dollari e un obiettivo a 48,32 dollari. Questo implica un potenziale rialzo del +45,33%. Da gennaio 2025, le raccomandazioni di Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno rafforzato il sentiment positivo, in scia alla ripresa globale della domanda di energia.

Passando a HF Sinclair, siamo di fronte a una società attiva nella raffinazione e nella distribuzione di carburanti. Meno nota, ma non meno dinamica. I dati mostrano un consenso “Accumulate” da parte di 17 analisti, con un prezzo attuale di 30,07 dollari e un target medio di 42,68 dollari, pari a un upside del +41,92%. Le ultime raccomandazioni, arrivate da Barclays e Wells Fargo tra marzo e aprile, puntano sull’aumento dei margini di raffinazione e sulla solidità finanziaria dell’azienda.

Raccomandazioni recenti e prospettive future

Da gennaio 2025, il clima attorno al comparto energetico è cambiato. Le banche d’affari hanno rilanciato previsioni rialziste su questi tre titoli. Exxon Mobil ha ricevuto conferme da Barclays e UBS, che ne apprezzano la capacità di adattamento e la resilienza operativa. Schlumberger è vista come la principale beneficiaria del ritorno a pieno regime delle grandi compagnie petrolifere. HF Sinclair, infine, ha conquistato l’attenzione grazie alla sua capacità di generare valore anche in contesti di prezzo incerti.

È interessante notare come, nonostante il dibattito sulla transizione energetica, queste tre realtà restino centrali nelle strategie di investimento di molti operatori. La domanda da porsi ora è: fino a che punto il mercato ha già scontato questo ottimismo? O siamo solo all’inizio di un nuovo ciclo?

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