Warren Buffett e l’intelligenza artificiale: perché ha cambiato idea

Buffett investe in intelligenza artificiale? La risposta ti sorprenderà. Il leggendario investitore di Omaha, noto per la sua prudenza e visione a lungo termine, ha trovato un modo tutto suo per entrare in un mondo tecnologico che sembra lontano anni luce dai suoi classici investimenti. Ma è proprio questo il punto: non è cambiato lui, è cambiato il modo in cui le aziende usano l’IA.

Pensare a Warren Buffett e all’intelligenza artificiale nella stessa frase suona strano, vero? Eppure, le cose stanno proprio così. Anche chi ha costruito un impero puntando su aziende solide, dividend yield e bilanci puliti ha trovato spazio,  con discrezione, nel mondo dell’IA.

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Ma non aspettarti investimenti in startup volatili o progetti sperimentali. Buffett resta fedele alla sua filosofia: comprare qualità, mantenerla a lungo, e lasciar parlare i numeri.

Quello che forse pochi notano è come alcune delle sue partecipazioni storiche si stiano trasformando grazie all’IA. E questo significa che, pur senza cambiare rotta, Buffett oggi si ritrova esposto a un’ondata di innovazione senza precedenti. È il classico caso di coerenza che si evolve, senza perdere il senso dell’equilibrio.

Dietro le quinte degli investimenti diretti: Apple e oltre

Non è un segreto che la partecipazione più pesante di Berkshire Hathaway sia Apple, con circa 300 milioni di azioni. Ma pochi considerano come Apple Intelligence, la nuova evoluzione dell’assistente Siri, stia spingendo l’intero ecosistema della Mela verso un futuro guidato dall’IA. E chi ci ha creduto prima degli altri? Proprio lui.

Wall Street
Dietro le quinte degli investimenti diretti: Apple e oltre-trading.it

Un altro nome spesso citato è Amazon. Anche se rappresenta una fetta più piccola del portafoglio, ha un ruolo chiave grazie ad Amazon Web Services, che offre strumenti per costruire e gestire modelli di intelligenza artificiale su larga scala. Ogni miglioramento in quell’ambito si riflette nel valore di un investimento fatto con calma e lungimiranza.

E poi c’è Snowflake, un nome meno noto al grande pubblico ma centrale nel cloud computing. In partnership con Nvidia, offre servizi basati su IA generativa. Buffett ha messo il suo timbro anche qui, riconoscendo il potenziale in un’infrastruttura destinata a diventare indispensabile.

Queste non sono puntate impulsive, ma mosse studiate. Investire in intelligenza artificiale, sì, ma sempre seguendo le regole del buon senso e del valore sostenibile.

Il ruolo di NEAM e il legame con i giganti della tecnologia

C’è poi un altro canale che spesso sfugge: New England Asset Management, controllata da Berkshire, detiene partecipazioni in aziende che sono tra i protagonisti assoluti dell’IA. Una su tutte: Microsoft, partner strategico di OpenAI e motore dietro gran parte delle applicazioni di IA che usiamo ogni giorno.

Alphabet, invece, ha messo l’IA al centro di Google Cloud e dei suoi strumenti di elaborazione dati. E in un mondo dove chi gestisce i dati comanda, Buffett ha deciso di puntare su chi quei dati li sa usare.

Infine, Broadcom: apparentemente fuori dai riflettori, ma fondamentale per costruire le infrastrutture che permettono all’intelligenza artificiale di funzionare. Dai chip ai sistemi di rete per data center, questa azienda rappresenta il lato più “tecnico” del progresso. E ancora una volta, Buffett è lì.

Negli ultimi mesi, le principali banche d’affari hanno confermato raccomandazioni positive su Apple, Microsoft e Alphabet, indicandole come solide scommesse sul futuro dell’IA. Buffett, con il suo stile sobrio, ha fatto le sue scelte molto prima che diventassero trendy.

E mentre il dibattito sul futuro dell’intelligenza artificiale si fa sempre più acceso, con lo stesso Buffett che ha espresso timori, paragonandola al potere del nucleare, la vera domanda è: si può investire nell’innovazione senza perdere la bussola? Forse la risposta è nel suo portafoglio.

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