Mi è stata donata una casa ristrutturata con il Superbonus, posso venderla?

Cosa succede quando una casa ristrutturata con il Superbonus viene regalata e poi rivenduta? C’è una regola che pochi conoscono, e che potrebbe cambiare le carte in tavola. Non basta aver ricevuto una donazione per sentirsi al sicuro dalle tasse.

Dietro questo passaggio di proprietà si nasconde una questione fiscale che in pochi affrontano, ma che può fare una grande differenza sul guadagno finale. Una legge nata per bloccare le speculazioni immobiliari sta diventando un nodo da sciogliere anche per chi agisce in buona fede. La risposta potrebbe non essere quella che ci si aspetta. Ecco perché serve chiarezza.

Persone che si stringono la mano dopo aver completato dei lavori e cappello da lavoro
Mi è stata donata una casa ristrutturata con il Superbonus, posso venderla?-trading.it

Negli ultimi anni si è parlato tanto del Superbonus, di quanto abbia cambiato il volto delle città e fatto lievitare il valore di molte abitazioni. In tanti hanno colto al volo l’opportunità, ristrutturando edifici fatiscenti e trasformandoli in case moderne e più efficienti. Ma dopo l’entusiasmo iniziale, cominciano ad arrivare i nodi. Perché non tutto si risolve con un cappotto termico o pannelli solari sul tetto.

Quando un immobile ristrutturato aumenta di valore, diventa più appetibile anche per il mercato. E così, tra vendite e passaggi di proprietà, si finisce per toccare anche l’ambito delle plusvalenze immobiliari. Proprio lì entra in scena il Fisco, che non resta certo a guardare. Soprattutto se la vendita avviene a breve distanza dalla fine dei lavori. Ma cosa succede se quella casa, invece di essere venduta subito, viene donata? E se poi il nuovo proprietario decide di metterla in vendita? La risposta a queste domande apre scenari inaspettati.

Donazione e Superbonus: niente tasse sulla plusvalenza, ma attenzione ai passaggi successivi

Una casa ristrutturata con il Superbonus può tranquillamente essere donata. Non ci sono divieti specifici nella normativa, e l’atto di donazione non è considerato una cessione a titolo oneroso. Questo significa che il donante non deve versare imposte sulla plusvalenza in quel momento.

Persone che si stringono la mano dopo una compravendita casa
Donazione e Superbonus: niente tasse sulla plusvalenza, ma attenzione ai passaggi successivi-trading.it

Tuttavia, ciò non esclude del tutto il rischio fiscale: il donatario, ovvero chi riceve l’immobile, potrebbe dover affrontare una tassazione se decide di venderlo entro un certo lasso di tempo. In particolare, se la vendita avviene entro dieci anni dalla conclusione dei lavori agevolati con il Superbonus, si entra in una zona grigia in cui interviene l’imposta sulla plusvalenza.

Vendita dopo la donazione: la plusvalenza resta, anche per chi ha ricevuto in regalo

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto una regola precisa: la plusvalenza realizzata dalla vendita di un immobile oggetto di interventi con il Superbonus è soggetta a un’imposta sostitutiva del 26%, se la cessione avviene entro dieci anni dalla fine dei lavori. Questo vale anche se a vendere non è il beneficiario diretto del bonus, ma il donatario.

In pratica, la tassazione segue l’immobile, non la persona. Il profitto conseguito dalla vendita, calcolato sulla differenza tra il prezzo di vendita e il costo originario (comprensivo di spese e lavori), viene considerato una plusvalenza imponibile. E l’Agenzia delle Entrate si aspetta il suo 26%, anche se chi vende ha ricevuto la casa in regalo.

Questo approccio mira a evitare operazioni speculative, e per questo motivo non fa differenza se il guadagno finisce nelle mani del primo o del secondo proprietario. Il messaggio è chiaro: vendere una casa ristrutturata con il Superbonus troppo presto può costare caro, indipendentemente da come la si è ottenuta.

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