5 segnali sorprendenti che potrebbero rendere il titolo più sottovalutato di agosto preferibile al migliore del mese

Agosto ha visto due anime a Piazza Affari: da una parte Interpump, sostenuta da conti solidi e prospettive rialziste, dall’altra Buzzi, penalizzata da una guidance rivista al ribasso. In questo contesto, i rapporti tra prezzi correnti, target degli analisti e rendimenti da dividendo diventano fondamentali per capire le reali opportunità e rischi.

Il mercato è stato influenzato da banche centrali prudenti, dati macroeconomici contrastanti e tensioni geopolitiche. Colpita l’inflazione, la Fed ha lasciato aperta una prospettiva di taglio dei tassi già a settembre, offrendo spinta ai listini globali. Interpump ha evidenziato margini in miglioramento e un sentiment favorevole, mentre Buzzi ha dovuto affrontare revisioni negative degli obiettivi di fine anno. La differenza tra le due performance non è solo nei numeri, ma anche nella percezione degli investitori sulle rispettive strategie aziendali.

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5 segnali sorprendenti che potrebbero rendere il titolo più sottovalutato di agosto preferibile al migliore del mese – trading.it

Le due aziende raccontano storie contrastanti: Interpump mostra resilienza e valutazioni interessanti, Buzzi soffre ma offre dividendi più interessanti. Entrambe restano centrali nel panorama industriale italiano e sono spesso al centro di strategie di investimento value o orientate alla rendita. Vediamo ora i dati chiave su target price, scarti percentuali e rendimenti da dividendo.

Interpump: gap positivo dai target e dividendi in crescita

Le stime analitiche indicano per Interpump, secondo quanto riportato da Marketscreener, un target price medio di circa 44,6 €, con una forbice da 39,5 € a 49 €. Con un prezzo attuale di 40,6 €, il potenziale rialzo è di quasi +10 % rispetto alla media e del +21 % rispetto al massimo stimato, mentre la forbice minima segna una sottovalutazione del ‑3 %. Il titolo ha beneficiato delle revisioni al rialzo da parte di più case di analisi, con giudizi positivi sulla tenuta dei margini operativi e sull’espansione internazionale in corso.

dividendo
Interpump: gap positivo dai target e dividendi in crescita – trading.it

Negli ultimi cinque anni il rendimento medio da dividendo è stato di circa 0,68 %, con l’ultima cedola pari a 0,33 € per azione e un rendimento atteso dello 0,8 %. Il dividendo ha mantenuto una crescita media annuale del 7,4 % e non ha subito interruzioni, dimostrando una politica di distribuzione coerente con la generazione di cassa.

Buzzi: svolta meno marcata ma dividendi solidi

Per Buzzi, il target price medio, secondo quanto riportato da Marketscreener, è stimato intorno a 45,5 €, con valori estremi tra 26 € e 54 €. Con il prezzo attuale di 43,9 €, emergerebbe un potenziale upside del +3 % rispetto alla media e del +23 % rispetto al massimo, mentre rispetto al minimo il recupero potenziale è superiore al +60 %. Anche se il titolo ha scontato una revisione al ribasso della guidance 2025, alcuni analisti mantengono una visione positiva grazie al posizionamento internazionale e alla solidità patrimoniale.

Il dividendo annuo di Buzzi è pari a 0,70 € per azione, con un rendimento atteso dell’1,6 %. Il payout è sostenibile, intorno al 14 %, e la società ha distribuito dividendi regolari anche negli anni più turbolenti. Il rendimento medio quinquennale si attesta attorno all’1,8 %, indicativo di una politica stabile e prudente. L’attenzione al flusso cedolare resta uno dei punti di forza percepiti da parte degli investitori più conservativi.

Analizzando questi elementi, chi cerca resilienza e valutazioni sottostimate potrebbe guardare a Interpump, mentre Buzzi si conferma un titolo stabile per rendimenti continui. In entrambi i casi, i numeri dimostrano l’importanza di valutare fondamentali, dividendi e scostamenti dai target prima di ogni analisi operativa.

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