Cosa faresti se ti accorgessi che i tuoi risparmi, fermi da anni in investimenti “sicuri”, in realtà stanno perdendo valore? E se qualcuno ti mostrasse strumenti semplici ma più redditizi, anche se con qualche rischio in più?
In un periodo in cui i tassi restano bassi, restare fermi può essere la scelta meno sicura di tutte. Germano, abituato ai buoni fruttiferi postali, si è trovato proprio in questa situazione. Ma un confronto con un amico ha aperto nuovi scenari.
Germano ha sempre affidato i suoi risparmi ai buoni fruttiferi postali, scegliendo la via della tranquillità. Nessun pensiero, zero rischi apparenti, tutto sotto controllo. Ma negli ultimi tempi, quella sicurezza gli sembra vuota. I rendimenti dei buoni a breve termine superano a malapena l’1% netto, e ogni volta che controlla i conti, si chiede se non stia in realtà perdendo potere d’acquisto.
Un giorno, ne parla con Filippo, un amico più esperto in investimenti. Filippo gli propone subito una soluzione concreta: il BTP con scadenza 1° gennaio 2027, codice 1.5-BTP-01GN25, con rendimento netto intorno al 2%. È sempre un titolo di Stato, quindi una forma di investimento familiare, ma offre il doppio rispetto ai buoni postali. Per Germano è un primo spunto interessante, che non lo costringe a stravolgere il suo approccio.
Filippo aggiunge che alcune banche propongono certificati di deposito a 12 mesi, con rendimenti tra il 2% e il 2,5% netto, senza commissioni elevate. Sono strumenti semplici, acquistabili anche online, spesso garantiti dal fondo interbancario. Germano inizia a vedere un ventaglio di opzioni meno statiche, più adatte al contesto attuale.
Ma Filippo, per completezza, decide di spingersi un po’ oltre. E mostra a Germano un’obbligazione in peso messicano, emessa dalla Banca Europea per gli Investimenti: EIB TF 8% GE27 MXN. Il titolo offre un rendimento netto del 6,5%, con un prezzo di riferimento pari a 100,77 e una duration modificata di 1,58. Sulla carta è molto più redditizio di qualsiasi strumento che Germano abbia mai considerato.
Tuttavia, non è tutto così semplice. L’obbligazione è denominata in valuta estera, e questo introduce il rischio di cambio. Se l’euro si rafforza rispetto al peso messicano, anche un titolo che paga bene può subire perdite. E infatti, da inizio anno, l’euro ha guadagnato circa il 2,5% sul peso, erodendo parte del rendimento per chi aveva investito in questa valuta. Filippo insiste: è importante non farsi ingolosire solo dai numeri alti, ma valutare tutto il contesto.
Per Germano è una scoperta. Non pensava ci fossero così tante possibilità, né che alcune fossero tanto accessibili. Ora sa che anche un piccolo cambiamento, ponderato e consapevole, può fare una grande differenza. Non deve per forza lanciarsi in investimenti complessi, ma iniziare a guardare oltre i buoni postali potrebbe essere il primo passo per non lasciare i soldi fermi a perdere valore nel tempo.
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