Altro che intelligenza artificiale: ecco dove vanno davvero i soldi di Wall Street

Mentre tutti puntano sulle big tech, alcuni analisti guardano già oltre. Sotto traccia, settori più stabili stanno guadagnando terreno nei portafogli istituzionali. E tra raccomandazioni aggiornate e target ambiziosi, ci sono titoli che potrebbero sorprenderti più di quanto immagini.

Nel mondo degli investimenti, ciò che si vede spesso conta meno di quello che si muove in silenzio. L’intelligenza artificiale ha catalizzato l’attenzione, questo è evidente. Ma non è l’unica stella nel radar delle grandi case d’investimento. Se da una parte l’entusiasmo per l’AI resta elevato, dall’altra cresce la consapevolezza che la corsa potrebbe non durare all’infinito.

Salvadaniao con occhiali e persona che studia dei dati
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Non serve leggere tra le righe per notare che le banche d’affari stanno riequilibrando i propri portafogli. E lo stanno facendo puntando su settori meno sotto i riflettori, ma con fondamentali solidi e un potenziale di crescita ben distribuito. È una strategia più cauta, certo, ma anche più lungimirante. I numeri parlano chiaro.

L’intelligenza artificiale resta centrale, ma non basta più

I grandi nomi di Wall Street, da Goldman Sachs a Morgan Stanley, continuano a vedere nell’intelligenza artificiale una forza trasformativa. Titoli come Nvidia o Microsoft restano pilastri per l’esposizione al settore. Tuttavia, con valutazioni già molto elevate, alcuni analisti iniziano a parlare di spazi di crescita limitati nel breve termine. È il caso di Nvidia, il cui target price è stato più volte rivisto al rialzo, ma ormai molto vicino alle quotazioni attuali.

Bandiera americana e dollari
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Nonostante l’entusiasmo, l’attenzione si sta spostando verso aziende meno esposte mediaticamente ma ben posizionate nella catena del valore dell’AI. Alcuni esempi includono ASML e Palantir, ma anche realtà come Vertiv Holdings, menzionata in report UBS per il suo ruolo nei sistemi di raffreddamento per data center. Qui i target stimano aumenti fino al 30%.

Titoli alternativi sotto i riflettori degli analisti

Secondo il consenso di MarketScreener, ci sono azioni che stanno tornando centrali nelle analisi delle banche d’affari, anche se fuori dal mondo strettamente tech. È il caso della sanità, dove Eli Lilly riceve un Buy con target a 978 dollari (+33,5%) e Novo Nordisk è da accumulare con target a 690 DKK (+55%). Entrambe sono viste positivamente anche da Morgan Stanley, per la capacità di mantenere margini elevati in mercati difensivi.

Nel settore energia, Enphase Energy raccoglie raccomandazioni accumulare, con un target a 59 dollari (+16%). Le analisi di Barclays e Credit Suisse sottolineano la resilienza della domanda e la buona posizione competitiva dell’azienda. Anche se i numeri non sono esplosivi, l’interesse istituzionale cresce.

Tra le infrastrutture, Quanta Services ha un rating Buy con target a 343 dollari (+5%) e AECOM, anch’essa Buy, è valutata fino a 120 dollari (+14%). Entrambe sono state indicate da Wells Fargo e Morgan Stanley come beneficiarie degli investimenti pubblici americani per reti elettriche e infrastrutture critiche.

Insomma, le banche d’affari stanno costruendo un approccio più bilanciato. L’intelligenza artificiale resta fondamentale, ma il vero vantaggio competitivo potrebbe venire da chi saprà combinare tech e settori più tradizionali in modo intelligente.

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