Mercati finanziari in calo; come decidere se è meglio aspettare o è il momento di disinvestire

Uno scenario di prezzi in calo da oltre 9 mesi; recuperare le perdite aspettando o disinvestire prima che si accumulino, diminuendo capitale monetario e psicologico?

Come recuperare le perdite in Borsa? È vero che il mercato tende nel tempo ad accrescere il valore. Se avete modo di reggere in assenza di profitto le posizioni in perdita si recuperano con una media intorno ai 5 anni.

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Stock.Adobe

La regola naturalmente si applica a un portafoglio ben diversificato e non è valida per le singole società quotate. Mediare in perdita o mediare a ribasso consiste nell’aprire nuove operazioni su uno strumento finanziario, quando il prezzo dello stesso diminuisce rispetto al momento del primo ingresso a mercato. Una strategia che, generalmente, si rivela come uno dei più comuni errori del trading.

Ci sono infatti azioni che dopo un ventennio continuano a scendere, mentre altre hanno recuperato le perdite anche del 50% e oltre in pochi anni. La grande incertezza sul futuro è tuttavia una pressione difficile da sostenere quando si è esposti giorno per giorno alle variazioni del prezzo e della propria equity.

Da un’analisi delle serie storiche dal 1898 a oggi dell’indice MSCI World si evidenzia che se comprassimo ogni inizio mese questo indice, dopo 10 anni il risultato sarebbe quasi sempre positivo. Le azioni presenti in questo indice sono circa 1500 e sono ponderate secondo la loro capitalizzazione di mercato; sono quindi rappresentative dell’economia dei paesi industrializzati.

Investire in azioni significa assumersi sia i rischi di mercato dovuti al ciclo economico che quello dell’attività economica dell’azienda. La società per diverse variabili potrebbe entrare in crisi, e sottoperformare rispetto alla variazione positiva sull’azionario. Se ogni investimento comporta necessariamente dei rischi è ottimale impostare la propria strategia prevedendo in anticipo la perdita massima che si è in grado di sopportare. In questo modo si prevengono le distorsioni cognitive con cui cerchiamo di evitare la perdita.

Tagliare le perdite e disinvestire in base alla diversificazione del portafoglio

Ogni perdita comporta un peso non solo monetario ma anche psicologico. È bene quindi tagliare il più velocemente possibile le perdite e lasciare correre i profitti. Un esempio concreto sono coloro ancora investiti su titoli quotati a Piazza Affari che scendono da 20 anni; tra questi ad esempio MPS, Telecom Italia, ma anche Unicredit. Società popolari e apparentemente solide che però non sono in grado di generare utili sufficienti per attirare gli investitori.

Oltre il mercato Azionario lo stesso dubbio concerne le obbligazioni. Al contrario dell’azionario oggi la maggior parte dei trader che non sono entrati su obbligazioni come i BTP a prezzo pieno, si chiedono se non sia il momento ideale per investirvi.

Con un BTP a 10 anni con una cedola vicina al 4% la tentazione di investire immediatamente è molto alta. Il rendimento del BTP decennale è pari al record raggiunto a inizio 2014 e le altre scadenze non sono meno entusiasmanti. Per avere un’idea l’ultima emissione di BTp a medio lungo termine ha avuto le seguenti cedole:

  • Nona tranche BTP 15 agosto 2025, cedola 1,20%.
  • Settima tranche BTP 15 giugno 2029, cedola 2,80%
  • diciannovesima tranche BTP 1 settembre 2046, cedola 3,25%

Mercato obbligazionario; investire adesso o attendere?

Nel contesto obbligazionario sia ha la sicurezza che la BCE proseguirà con l’aumento dei tassi di interesse provocando un rallentamento economico, ma anche che il nuovo governo non avrà vita facile all’interno della congiuntura che si profila per il 2023. Queste variabili sono in grado di incidere negativamente sulle quotazioni e incrementare contestualmente il rendimento cedolare. A questo si affianca l’inflazione che decurta i profitti rendendo sicuri solamente gli investimenti in scadenza almeno tra cinque anni.

Difficile ipotizzare che anche in questa occasione l’alto debito pubblico italiano e il contesto politico frammentario non sia destinato a scontarsi sui Titoli di Stato. Sul breve termine i rendimenti dei BTP dovrebbero salire fino alla formazione del nuovo governo.

In questo senso chi opera in un’ottica di breve termine può acquistare al prezzo minore sfruttando la price action in linea con l’evento politico. La storia del rapporto tra titoli di stato ed esito delle elezioni, dice che un risultato incerto data l’assenza di una chiara maggioranza o a favore di forze anti europeiste ha sempre determinato un forte aumento dei rendimenti dei BTP.

In ogni caso l’errore di mediare in perdita si può osservare in anticipo; esso insito nel nostro modo di affrontare le situazioni della vita. Avviene ogniqualvolta cerchiamo di recuperare qualcosa solo perché abbiamo impegnato delle risorse iniziali che ci ostiniamo a non volere perdere. E allora la risposta alla domanda se sia meglio investire adesso o attendere dipende quindi dalla durata dell’investimento, dalla diversificazione del portafoglio e dalle circostanze personali.

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