L’INPS ha reso noti i dati ufficiali relativi al pagamento dell’Assegno Unico e Universale per i primi 5 mesi dell’anno. A chi spetta?
Tramite un comunicato stampa ufficiale, l’Istituto di Previdenza ha evidenziato che, tra il mese di gennaio e quello di maggio 2025, l’Assegno Unico e Universale per figli a carico ha raggiunto una cifra record di 8,1 miliardi di euro, per un totale di 6 milioni 113.758 famiglie beneficiarie.

L’ammontare medio mensile pagato per figlio è di 169 euro, ma la cifra varia a seconda dell’ISEE familiare, perché va da un minimo di 57 euro, per chi non presenta la certificazione o ha un reddito superiore a 45.939,56 euro, fino a un massimo di 224 euro, per chi ha un reddito non superiore a 17.227,33 euro. Ma quali sono i requisiti per beneficiare della prestazione economica?
Assegno Unico e Universale per figli a carico: più di 200 euro al mese per tantissime famiglie
L’Assegno Unico e Universale è la misura introdotta, da marzo 2022, per le famiglie con figli a carico fino a 21 anni di età. In particolare, spetta per tutti i figli minorenni e per i maggiorenni fino al compimento del ventunesimo anno, a patto che frequentino un corso di formazione scolastica o professionale oppure un corso di laurea, o che svolgano un tirocinio o un lavoro da cui deriva un reddito inferiore a 8 mila euro annuo o che siano disoccupati in cerca di lavoro oppure che svolgano il Servizio Civile Universale. Per i figli disabili, invece, non sono previsti limiti di età.

Uno dei principali vantaggi dell’Assegno Unico e Universale per figli a carico è che la domanda non va rinnovata ogni anno, ma basta che venga effettuata la prima volta e che, poi, venga periodicamente aggiornato soltanto l’ISEE. Chi, quindi, già beneficia della prestazione o ne ha beneficiato in questi anni non è obbligato a ripresentare istanza. Devono, invece, inviare nuova richiesta all’INPS i nuclei familiari a cui l’istanza non è stata accettata oppure che hanno subito la revoca della prestazione (dopo aver verificato il possesso dei requisiti richiesti dalla normativa).
Occhio, però, perché l’ISEE va rinnovato seguendo una precisa tempistica. In particolare, se viene aggiornato entro il 30 giugno, l’ammontare sarà rivalutato sulla base delle somme aggiornate dal mese di marzo dell’anno in corso. Se, invece, l’aggiornamento viene effettuato dopo il 30 giugno, l’Assegno Unico viene adeguato alla cifra spettante a partire dal mese seguente, a esclusione degli arretrati. Per coloro che, infine, non provvedono al rinnovo dell’ISEE, il sussidio viene riconosciuto nella misura minima di 57,50 euro.