La pensione di invalidità sospesa? Una possibilità concreta: ecco quando

La pensione di invalidità rappresenta spesso un vero e proprio determinante sussidio per il cittadino che ne ha diritto. Ma spesso questo non basta.

Pensioni

L’assegno di invalidità è fonte di sostentamento per milioni di italiani che impossibilitati dagli eventi a poter provvedere per se stessi si affidano in qualche modo al sussidio elargito dallo Stato. Negli ultimi mesi molte polemiche avevano provocato alcuni accorgimenti in merito disposti dallo stesso ente preposto che aveva escluso la possibilità di  far coesistere assegno di invalidità ed eventuale altro reddito, allarme poi rientrato in qualche modo. Questa la testimonianza concreta del fatto che spesso, tale assegno è di fondamentale importanza, per non dire vitale importanza, per le singole persone che lo percepiscono.

Esistono però dei casi, previsti dall’ordinamento che addirittura possono portare al blocco dell’erogazione dell’assegno in questione.  Sembra assurdo realisticamente parlando, perchè si immagina quanto questo contributo possa essere essenziale per intere famiglie alla fine, ma la realtà è proprio questa. Esistono dinamiche, condizioni che possono portare al blocco dell’assegno di invalidità. Dinamiche che certo non sono tra le più frequenti in assoluto ma che in ogni caso possono portare ad una sorta di dietrofront da parte dello Stato in merito al trattamento riservato al soggetto in questione.

La pensione di invalidità sospesa? Ecco i casi specifici in cui tutto questo è possibile

I casi in cui è possibile che lo Stato in qualche modo blocchi l’erogazione dell’assegno di invalidità ad un soggetto che ne aveva pieno diritto sono i seguenti:

  • Sospensione della pensione di invalidità per decadenza dei requisiti
  • Pensione di invalidità sospesa senza invio comunicazione reddituale
  • Sospensione della pensione di invalidità per mancata visita di controllo
  • Sospensione della pensione di invalidità per trasferimento all’estero

Nel primo caso ci troviamo di fronte alla possibilità concreta che il soggetto in qualche modo abbia modificato la propria condizione. Il tutto va riscontrato chiaramente attraverso apposite visite mediche e quindi non sia più ritenuto idoneo a ricevere il trattamento fino a quel momento ricevuto.

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Nel secondo caso a determinare il blocco dell’erogazione dell’assegno potrebbe essere il mancato invio della situazione reddituale. Dinamica che in effetti è utile per certificare la condizione dell’assistito e di conseguenza capire se possa avere o meno diritto all’assegno stesso. Il terzo caso in vece di parla della possibilità di mancata visita di controllo. Parliamo dei casi in cui non è stato possibile allo Stato fare in modo che venga accertata la condizione del soggetto e quindi preventivamente e cautelativamente la stessa Inps si riserva di bloccare la stessa erogazione.  I casi insomma appaiono tutti abbastanza legittimi.

L’ultimo caso, poi,  spiega che il blocco dell’erogazione dell’assegno di invalidità può avvenire anche nel caso in cui il soggetto si trasferisca all’estero. Tale decisione, è dettata dal fatto che la copertura in qualche modo economica che lo Stato riserva ai cittadini bisognosi di tali cure ed agevolazioni non può esser poi di fatto assicurata a cittadini non risiedenti entro il territorio nazionale. Ad ogni modo l’atteggiamento in tali circostanza dell’Inps appare più che naturale ed assolutamente prevedibile. In mancanza di condizioni o informazioni chiare e specifiche l’ente blocca le erogazioni. Ci può stare insomma.

Certo per quanto pesante come situazione è bene informarsi sempre per tempo. Essere a conoscenza di tutto ciò che riguarda gli adempimenti ed i requisiti necessari per l’ottenimento dello stesso assegno. L’atteggiamento potrebbe apparire molto deciso e quasi ingiusto. Lo Stato ha bisogno di tutelarsi, e questo rappresenta il giusto modo per farlo, stando ad una serie di riscontrate dinamiche. Bisogna soltanto stare attenti a modalità e tempi per non correre il rischio di vivere una esperienza di certo non tra le migliori da vivere.

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