Arrivata la tassa extra per l’auto, la procedura non è gratuita, ecco cosa rischiano i guidatori.
Ci mancava l’ennesima tassa extra per l’auto, i contribuenti dovranno fare i conti con un sistema totalmente inedito. È una procedura di tutela per lo più, ma che non è gratuita per tutti, infatti per chi non lo è il costo in aggiunta è di 67 euro oltre al bollo e all’RCA.

Sapere che c’è da pagare una tassa extra di 67 euro non piace per niente ai contribuenti, ma bisogna sapere che si tratta di una procedura di tutela. Ecco come funziona, soprattutto come capire se i cittadini rientrano tra coloro che dovranno saldarla.
Si parte da una considerazione importantissima per chi guida. Il libretto di circolazione non può mancare, è un documento essenziale al fine di circolare in maniera legale con un veicolo in Italia. Se ci sono casi di smarrimento, furto o deterioramento e distruzione, bisogna presentare obbligatoriamente entro 48 ore dal fatto, la denuncia alle forze dell’ordine.
A questo, segue il rilascio di un permesso provvisorio che permette comunque di guidare, anche se temporaneamente, in vista dell’assenza del suddetto documento.
Esso è duplicabile mediante UCO, cioè processo telematico, ed è la motorizzazione che se ne occupa. Essa acquisisce direttamente la segnalazione, inviando il duplicato all’indirizzo del proprietario. Sennò bisogna compilare e consegnare manualmente il modulo TT2119 presso l’ufficio di Motorizzazione civile. Ma come si raggiungono i 67 euro?
Procedura da tassa extra per la tua auto: cosa bisogna fare, indicazioni
Compreso che il documento di circolazione sia fondamentale per garantire la corretta mobilità degli utenti, ecco che la procedura di tutela però non è gratuita. Infatti, quanto esposto indica la corretta condotta, di cui se ne esplicano i dettagli per capire chi paga la tassa extra per la propria auto.

A dover essere pagata è proprio la procedura del duplicato. Il costo è di 60 euro tenendo conto dei diritti amministrativi e spese di spedizione. Mentre i restanti 7,32 euro che sono da pagare alla consegna, riguardano proprio l’arrivo mediante poste italiane del duplicato. C’è solo un tentativo di consegna.
Infatti, davanti i mancati ritiri, c’è il ritorno del documento al Ministero, con l’annullamento e la sua distruzione, costringendo a fare non solo una nuova richiesta che esaudisca i dettami burocratici, ma anche gli stessi oneri economici.
Sono tante le promesse di semplificazione burocratica, ma ancora mancano modifiche e riduzioni di costo per i duplicati del libretto di circolazione. La responsabilità di conservazione e dei costi è tutta a carico della persona. Lo stesso Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non ha preso posizione sul tema, e non ha prodotto delle gestioni digitali o invii alternativi e gratuiti del documento.
In sostanza, per circolare è obbligatorio avere il libretto, e davanti il duplicato, bisogna sostenere un costo minimo di 60 euro più 7,32 euro per la spedizione, ma senza agevolazioni.