Spesso per dimenticanza si superano i termini di scadenza previsti per il Bollo auto: ecco come mettersi in regola con i pagamenti.
Il bollo auto è la tassa automobilistica che si paga per il possesso di veicoli. Il pagamento avviene una volta sola all’anno e la sua scadenza è fissata per il mese successivo alla data di immatricolazione. Tale tassa, è gestita in completa autonomia dalle Regioni e dalle Province Autonome: invece, per le Regioni quali il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, è gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Potrebbe accadere che i contribuenti, presi da tante altre scadenze, dimentichino di pagare in tempo il bollo auto: in questi casi, come fare per mettersi in regola con i pagamenti? Ecco cosa bisogna sapere
Il pagamento del bollo auto è obbligatorio e vi sono soggetti tutti i cittadini in possesso di un veicolo: sono esentati, infatti, soltanto i possessori di auto d’epoca, le auto adibite al trasporto di disabili e titolati di Legge 104 e i veicoli “green” a zero emissioni inquinanti. Tutti gli altri, dovranno necessariamente essere sempre in regola con i pagamenti.
Qualora, per dimenticanza, non si paghi questa tassa nei tempi stabiliti bisognerà versare, oltre all’importo dovuto, anche una mora che ammonta allo 0,3% rispetto all’importo totale. La mora, tuttavia, non sarà l’unico importo aggiuntivo da pagare in quanto si sommeranno anche le relative sanzioni.
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Usufruendo, infatti, dell’istituto del ravvedimento operoso ci si potrà mettere in regola con i pagamenti pagando una sanzione. L’ammontare di tale importo, ovviamente, dipende dal ritardo del ravvedimento:
Passato un anno dal mancato pagamento, infatti, non si potrà più applicare il ravvedimento operoso e si verrà sottoposti ad una sanzione del 30% dell’importo dovuto con un interesse dello 0,5% per ogni sei mesi di ulteriore ritardo,
L’altra faccia della medaglia è rappresentato dal rimborso: questa è la possibilità di cui si possono avvalere i contribuenti esenti che, invece, erroneamente avevano proceduto al pagamento.
Esso può essere richiesto solo in pochi e specifici casi, in particolare:
In questi casi bisognerà presentare un’apposita richiesta alla Regione di appartenenza entro 3 anni dall’erroneo pagamento. Inoltre, la stessa Regione potrà stabilire degli importi minimi per il rimborso al di sotto dei quali non sarà versato alcun importo.
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