Per effettuare un bonifico ai figli o ai parenti bisogna rispettare alcune regole perché attualmente i controlli del Fisco sono pressanti.
Dal 1° gennaio, come comunicato dall’Agenzia delle Entrate, non sono più ammessi scambi di denaro in contanti. Ma solo se sono superiori ai 2mila euro.
Questo perché potrebbe far supporre all’Agenzia delle Entrate che i soldi arrivino tramite un reddito che deve essere tassato.
Per evitare controlli del Fisco è preferibile effettuare i versamenti superiori di 2mila euro tramite bonifico. Ma anche in questo caso bisognerà rispettare delle regole.
Queste valgono anche se il bonifico è verso figli o parenti. Ovviamente il legislatore riconosce la possibilità di trasferire soldi verso il proprio figlio. Nonostante ciò, le regole sono diverse rispetto a una donazione o a un regalo.
Proprio per questo bisogna fare attenzione a cosa si scrive nella causale del bonifico. La chiarezza è la chiave per non avere guai con il Fisco.
Tra l’altro abbiamo già visto che ci sono novità anche per i conti correnti esteri e c’entra la soglia minima delle operazioni.
In pratica, per non incorrere in problemi con il Fisco ecco come dobbiamo comportarci in caso di bonifico ai figli o verso altri parenti.
Se il bonifico ha un importo entro i 2mila euro, nella causale si potrà scrivere genericamente, ad esempio:
Se il bonifico supera il limite prescritto dalla legge, quindi i 2mila euro, la causale dovrà essere più dettagliata. Quindi, sarà necessario specificare nome e cognome e la motivazione dell’oggetto: “versamento a mio figlio (nome e cognome) per (motivazione)”.
Questi esempi di causali potranno essere utilizzati anche se il bonifico è a favore di un coniuge, convivente, fratello, sorella, genitore.
In ogni caso, si consiglia di specificare la causale sempre. Non solo per non avere problemi con il Fisco, ma anche per ricordare il motivo per cui è stato effettuato il bonifico.
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