Sicurezza economica e un respiro di sollievo per tutti i cittadini che possono accedere alle misure di ausilio. Il Bonus anziani e bonus mamma sono un’occasione.
L’occasione fa l’uomo ladro, ma ai ladri in Italia, nemmeno conviene andare a rubare. Non si arriva a fine mese, figuriamoci conquistare una fetta di risparmio! L’aspetto più grave è che la maggior parte dei contribuenti si trova con queste difficoltà. Al di là dell’ironia, non si ruba a prescindere, però la crisi è devastante. Il bonus anziani e bonus mamma sono l’ultima imperdibile occasione.
Aiutare chi ha di bisogno, o comunque garantire uno stato di benessere dignitoso, è l’obiettivo principale di uno Stato Sociale che si rispetti. Meglio dire “che funzioni”. L’Italia è nell’ambito, ma di recente la stagnazione unita all’inflazione, hanno generato la pericolosissima “Stagflazione”, un nemico che nemmeno Superman potrebbe sconfiggere.
La ripresa sembrava dura, adesso impossibile. Così, il Welfare le prova tutte, e constatando che la “pezza che rattoppa” del bonus è sempre un’arma vincente. Così, si insiste sulle categorie più in difficoltà.
Ma si tratta di benefici facilmente raggiungibili per chiunque? Agevolazioni e sconti garantiti, ma è necessario fare il punto della situazione e capire chi può averli senza fatica e come.
Via al bonus anziani e bonus mamma: chi e come ottenere gli aiuti
Si stima che verranno aiutati oltre 20 mila anziani, e per le lavoratrici autonome non solo spetterà un bonus, ma anche un aiuto economicamente potenziato. Entrano in gioco le due Leggi di bilancio, quella corrente del 2024 e quella in arrivo per il 2025, le quali fanno il punto della situazione. Chiariscono chi verrà aiutato, ma soprattutto come. Analisi concreta dei vantaggi economico-sociali.
Il 2025 si appresta ad essere un anno totalmente differente. Infatti, se molti bonus spariranno, al contempo degli altri non solo risultano presenti in prima linea, ma come nel caso del già accennato aiuto alle mamme lavoratrici autonome, sarà potenziato. La ratio delle decisioni è determinata dal fatto che si cerca di risollevare la situazioni più critiche.
Se già in Italia la natalità è bassa, non sostenere nelle spese quotidiane questa categoria di dipendenti è grave. Al contempo, se la parte matura della popolazione è la maggioranza, come si fa a non aiutarli? Questi sono i due punti di partenza dell’analisi, a cui segue fare il punto della situazione.
Quindi, se casi come il Superbonus e quello per la ristrutturazione diventeranno meno accessibili, anche perché ridotti, i due finora menzionati son quelli più appetibili. Per gli anziani a partire da gennaio 2025 sono previsti circa 850 euro per far fronte al quotidiano, ma anche a tutte quelle spese che ne determinano l’assistenza. Requisito principale? La condizione di fragilità che unisce penuria a esigenze di cure. La durata dell’aiuto si prevede che si estenderà fino al 2026.
Per le donne invece è previsto un Bonus di circa 1000 euro per ogni figlio nato, oppure adottato, nell’anno in arrivo e con ISEE annuo non maggiore ai 40 mila euro. Ma il sostegno non finisce qui, perché si prospettano aiuti anche nel caso in cui si abbia un figlio tra gli 0 e i 3 anni che va all’asilo nido, sia pubblico che privato. Infine, come sussiste l’esonero contributivo per la lavoratrici dipendenti, questo potrebbe arrivare anche per quelle autonome.
Il quadro presentato è in fase di studio e sviluppo, ma di certo si punterà ad aiutare per come meglio si può, queste categorie definite fragili. Potranno cambiarne i requisiti, ma quel che è certo è che il Governo valuta le vere priorità del sistema.