Bonus assunzioni donne 2022, arriva lo sgravio contributivo: è del 100%

Anche per il 2022 è stato confermato il bonus assunzioni donne svantaggiate. Lo scopo è quello di incentivare l’occupazione femminile.

Si tratta di un esonero contributivo pari al 100% per una quota massima di €6000 annui. A chi è rivolto l’esonero e quali sono le aziende che possono farne richiesta?

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Anche nel 2022 le aziende possono chiedere agevolazioni contributive per le assunzioni di donne lavoratrici disoccupate. Parliamo di un esonero pari al 100% entro il limite massimo di €6000 all’anno. Possono beneficiare del bonus assunzioni donne tutti i datori che stipulano un contratto di lavoro con donne disoccupate.

La durata del contratto non deve essere inferiore ai 6 mesi ed è valida anche per gli accordi part time o in somministrazione.

Quest’agevolazione è stata introdotta dalla legge di bilancio 2021 ed è stata prorogata per il 2022. Oggi scopriremo come funziona e richiedere il suddetto bonus. Inoltre scopriremo quali sono i requisiti necessari per ottenerlo.

Bonus assunzioni donne: cosa prevede la normativa

La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto un bonus che ha come scopo quello di incentivare l’occupazione femminile. Il bonus assunzioni donne consiste nell’esonero contributivo a favore dei datori di lavoro che assumono donne tra i 2021/2022.

Accedendo a questa agevolazione i datori di lavoro beneficiano di uno sgravio contributivo del 100% entro il limite di €6000 annui.

Questo è solo uno dei numerosi incentivi introdotti dal Governo con lo scopo di far fronte alla crisi economica e al calo dell’occupazione causati dalla pandemia da Covid-19.

Il suddetto bonus è volto ad incentivare l’assunzione delle donne nelle aziende. Esso rientra nel “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19 (c.d.Temporary Framework)”, pertanto è stato autorizzato dalla Commissione Europea.

Il bonus assunzioni donne è gestito dall’INPS ed è stato prorogato fino al 30 giugno 2022. L’agevolazione può essere richiesta dai datori di lavoro fino alla suddetta data.

La Commissione Europea, in fase di proroga, ha aumentato anche i massimali di aiuto che sono concessi alle aziende.

A chi spetta il bonus?

La gestione del bonus assunzioni donne è affidato all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale che attraverso una circolare (la numero 32 del 22/02/2021) ha chiarito l’identità dei beneficiari dello sgravio contributivo. Inoltre, con lo stesso documento, ha anche stabilito quali sono i rapporti di lavoro per i quali è possibile accedere al bonus.

Nello specifico l’INPS ha stabilito che l’agevolazione contributiva spetta alle aziende che assumono donne svantaggiate, cioè coloro che:

  • Hanno almeno 50 anni di età e sono disoccupate da oltre 1 anno;
  • Risiedono nelle regioni che accedono ai fondi strutturali dell’Unione Europea e che non hanno un’occupazione regolare da almeno sei mesi, a prescindere dall’età;
  • Coloro che svolgono professioni in contesti economici in cui è presente una disparità occupazionale di genere e che non percepiscono uno stipendio da almeno sei mesi, senza limiti di età;
  • Tutte le donne, di qualsiasi età, che non hanno un impiego regolare da almeno 24 mesi.

Bonus assunzioni donne: chi può farne richiesta

L’agevolazione contributiva concessa per le assunzioni di personale femminile è rivolta ai datori di lavoro privati, anche quelli che non svolgono attività imprenditoriale. Il requisito indispensabile è l’assunzione di lavoratrici nel biennio 2021/22.

Affinché l’esonero contributivo venga riconosciuto dall’INPS è necessario che l’incremento occupazionale sia netto. Pertanto la differenza tra il numero dei lavoratori occupati in ogni mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi deve fare registrare un aumento dell’occupazione femminile.

Il bonus assunzioni donne comprende anche i datori di lavoro del settore agricolo e tutti coloro ti appartengono alle seguenti categorie:

  • Enti pubblici
  • Istituti autonomi
  • Enti pubblici e per effetto di un processo di privatizzazione si sono trasformate in società di capitali
  • Ex IPAB che sono state trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato perché sprovviste dei requisiti necessari per la trasformazione in ASP
  • Aziende sociali che sono state costituite anche in consorzio
  • Consorzi di bonifica
  • Consorzi industriali
  • Enti morali
  • Enti ecclesiastici

Datori di lavoro esclusi dall’agevolazione contributiva

Il bonus assunzioni donne non può essere richiesto per le seguenti categorie di aziende e/o enti:

  • Le amministrazioni di Stato, quindi le scuole di ogni ordine e grado, le accademie e i conservatori statali;
  • Le aziende e le amministrazioni dello Stato autonome;
  • Le regioni, le province, i comuni, le città metropolitane, le comunità montane, le comunità isolane e tutti i loro consorzi o le associazioni;
  • Le università di istituti autonomi di case popolari;
  • Gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali;
  • l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche Amministrazioni (ARAN);
  • le Agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.

Assunzione di personale femminile: quando è accessibile

Il bonus assunzioni donne è volto ad incentivare l’occupazione delle lavoratrici svantaggiate e può essere richiesto in presenza delle seguenti tipologie di rapporti di lavoro:

  • Contratto di lavoro a tempo determinato
  • Contratto di lavoro a tempo indeterminato
  • Trasformazione di un rapporto di lavoro preesistente non agevolato in un contratto di lavoro a tempo indeterminato
  • Proroghe di rapporti di lavoro a tempo determinato

Lo sgravio contributivo del 100% è rivolto anche ai contratti di lavoro part-time o in somministrazione. Sono esclusi da quest’agevolazione tutti i rapporti di lavoro intermittente, occasionale e domestico. Anche le assunzioni in regime di apprendistato non beneficiano del bonus assunzioni donne

La decontribuzione per l’assunzione di personale femminile è fruibile per:

  • 12 mesi nel caso di assunzioni a tempo determinato o di proroghe di rapporti a termine
  • 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato o per le trasformazioni di rapporti di lavoro preesistenti agevolati o non agevolati in rapporti a tempo indeterminato.

Come presentare la domanda

L’esonero contributivo deve essere richiesto dal datore di lavoro in via telematica accedendo al sito dell’Inps.

La domanda va inoltrata utilizzando il modulo “92-2012” (Cassetto previdenziale) presente sulla piattaforma. Il documento deve essere compilato e inviato seguendo le modalità indicate dal messaggio INPS 3809 del 2021.

Per accedere al bonus assunzioni donne è necessario inviare una comunicazione per ogni singolo evento (assunzione, proroga o trasformazione).

I datori di lavoro che hanno già compilato il modulo “92-2012” in ottemperanza ad un’assunzione avvenuta nel 2021, con lo scopo di ottenere l’esonero contributivo del 50%, non sono tenuti a rifare la domanda.

La prima comunicazione inoltrata all’istituto, infatti, permette di accedere allo sgravio fiscale del 100%.

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