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Economia e Finanza

Bonus casa 2022, addio sconto in fattura o cessione credito, ma cosa succede alla detrazione?

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I bonus casa nel 2022 cambiano e le alternative di sconto in fattura e cessione di credito, restano solo per il Superbonus, ma la detrazione? 

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Per tutti i bonus casa 2022, ad esclusione del Superbonus, non ci sono più alternative, il recupero di una parte delle spese sarà solo attraverso la dichiarazione dei redditi in più anni. Un addio al meccanismo della cessione del credito d’imposta a terzi e sconto diretto in fattura. Le alternative restano in vigore solo per le spese di efficientamento energetico previste per il Superbonus 110%.

Bonus casa 2022, addio sconto in fattura e cessione credito: la detrazione 5 o 10 anni?

La nuova misura è contenuta nella manovra della Legge di Bilancio approvata dal Governo. Chi ha in corso progetti di ristrutturazioni, dovrà pagare entro fine anno 2021 se vuole sfruttare le due opzioni. Ricordiamo che quando si opta per lo sconto fattura o la cessione di credito di imposta a terzi, bisogna inviare telematicamente comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Nell’attesa che il Parlamento confermi la manovra, il Superbonus 110% per interventi di efficientamento energetico resta, ma le villette e gli edifici fino a quattro unità immobiliare, per poter beneficiare dell’agevolazione, dovranno avere un ISEE inferiore a 25.000 euro. Inoltre, i lavori devono riguardare l’abitazione principale “prima casa”.

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Le novità non riguardano solo i beneficiari, ma anche le aliquote di agevolazioni. Infatti, resterà la percentuale al 110% fino al 2023, poi passera nel 2024 al 70% e infine, nel 2025 subirà un ulteriore riduzione, passerà al 65% allineandosi all’Ecobonus.

Solo per il Superbonus, come sopra menzionato, sarà possibile continuare ad utilizzare le opzioni di sconto in fattura o cessione del credito d’imposta.

Pagamenti entro il 31 dicembre 2021

Tra le tante modifiche anche il bonus facciate subirà nel 2022, una riduzione della percentuale, infatti, passa dal 90% al 60%. Quindi, chi deciderà di avviare i lavori nel 2022, otterrà una detrazione inferiore del 30% e non potrà accedere allo sconto o alla cessione. Il Ministero dell’Economia, ha confermato che le attuali agevolazioni restano in vigore fino al 31 dicembre 2021. Quindi, non resta che accelerare i lavori ed effettuare i pagamenti entro fine anno. Bonus facciate, stop nel 2021: lavori non ultimati, cosa succede?

Il problema si presenta per coloro che sono “incapienti“, cioè che hanno redditi bassi che fanno parte dell’area no tax e quindi, non possono detrarre le spese.

Per la definizione della manovra, si deve attendere l’approvazione in Parlamento, quindi, non resta che aspettare il prossimo step burocratico.

Angelina Tortora

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania, ragioniera commercialista iscritta all'ordine dei Revisori Legali. Si occupa di tematiche fiscali e previdenziali. Aiuta il lettore nel disbrigo delle pratiche, dalle più semplici alle più complesse. Direttrice della testata giornalistica InformazioneOggi.it, impegnata in vari progetti editoriali e sociali. Profilo Linkedin

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