Bonus ristrutturazioni e APE sociale: 7 regole fondamentali per non perdere le agevolazioni

Chi percepirà l’APE sociale dal 2026 rischia di non poter utilizzare le detrazioni fiscali per la sostituzione delle finestre. Le norme in vigore richiedono infatti un’imposta lorda IRPEF da cui detrarre la quota annuale. Vediamo cosa prevede la legge e quali sono le alternative possibili.

La questione riguarda la possibilità di sfruttare le agevolazioni per lavori sugli immobili, come la sostituzione degli infissi, quando il contribuente non ha più redditi imponibili ma percepisce soltanto l’APE sociale. Questa misura assistenziale, destinata a chi ha maturato determinati requisiti contributivi e rientra in particolari categorie tutelate, non è soggetta a tassazione e quindi non genera imposta IRPEF. Proprio qui nasce il nodo: la detrazione non è un contributo diretto, ma un meccanismo di sconto dall’imposta lorda che si spalma in dieci anni. Se l’imposta non c’è, il beneficio si azzera.

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Bonus ristrutturazioni e APE sociale: 7 regole fondamentali per non perdere le agevolazioni – trading.it

Molti si chiedono allora se sia possibile aggirare l’ostacolo ricorrendo ad altre soluzioni, come lo sconto in fattura o la cessione del credito, strumenti che fino a poco tempo fa consentivano di monetizzare subito l’incentivo. Tuttavia il decreto 11/2023 ha abolito queste opzioni per le nuove spese, salvo rare eccezioni legate a pratiche avviate prima del 17 febbraio 2023. Nel 2025 o 2026, quindi, per chi deve cambiare le finestre, queste strade non saranno più percorribili. Rimane allora una sola alternativa concreta: intestare la spesa a un familiare convivente con reddito imponibile, che potrà utilizzare la detrazione IRPEF spettante.

Normativa e funzionamento delle detrazioni

Gli interventi di sostituzione degli infissi rientrano sia nell’ecobonus di cui all’art. 14 del D.L. 63/2013 sia nel bonus ristrutturazioni previsto dall’art. 16-bis del TUIR. In entrambi i casi la misura prevede una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, che dal 2025 tornerà al 36%. Il beneficio si ripartisce in 10 rate annuali di pari importo da detrarre dall’imposta lorda.

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Normativa e funzionamento delle detrazioni – trading.it

Le circolari dell’Agenzia delle Entrate, come la 24/E del 2020, hanno chiarito che le agevolazioni spettano soltanto ai soggetti assoggettati all’IRPEF. Non è previsto alcun rimborso per chi non ha imposta da pagare, né la possibilità di trasformare la detrazione in credito d’imposta se non rientrante nei casi disciplinati dal citato decreto. Di conseguenza, chi percepisce esclusivamente l’APE sociale non potrà in alcun modo detrarre le spese, poiché non genera reddito imponibile.

Alternative pratiche e soluzioni familiari

Cosa resta quindi per chi, dal 2026, non avrà più reddito imponibile ma intende comunque cambiare le finestre? La legge consente di intestare fatture e bonifici a un familiare convivente che abbia un’imposta lorda sufficiente. È una possibilità ammessa dalla prassi, purché sia dimostrata la convivenza al momento dell’avvio dei lavori e che le spese siano effettivamente sostenute da quel soggetto.

Non essendo più disponibile la via dello sconto in fattura né della cessione del credito, questa diventa l’unica strada concreta per non perdere del tutto il beneficio. In mancanza, l’agevolazione resta preclusa a chi percepisce soltanto l’APE sociale.

Il caso dimostra come la natura delle detrazioni fiscali sia strettamente collegata al reddito imponibile: senza un’imposta da pagare, il meccanismo si blocca. Ecco perché è fondamentale valutare attentamente la propria posizione fiscale prima di programmare interventi come la sostituzione degli infissi, così da non trovarsi esclusi da agevolazioni che, sulla carta, restano molto vantaggiose.

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