Buoni+fruttiferi+postali%2C+il+31+dicembre+succede+qualcosa%3A+non+tutti+lo+sanno
tradingit
/buoni-fruttiferi-postali-imposta/amp/

Buoni fruttiferi postali, il 31 dicembre succede qualcosa: non tutti lo sanno

Published by

Il 31 dicembre sarà applicata un’imposta sui buoni fruttiferi postali: ecco nel dettaglio a quanto ammonta e di cosa si tratta.

I buoni fruttiferi postali sono una delle forme di investimento preferite dagli italiani: essi, infatti, permettono un massimo rendimento ad un rischio piuttosto contenuto. Tali prodotti di investimento sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e sono garantiti dallo Stato. 

Per questo motivo vengono scelti da moltissimi individui che decidono di investire in questo modo i propri risparmi: per avere un ottimo investimento a lungo termine e che gli permette di ottenere un rendimento tra i migliori sul mercato. Inoltre, non presentano costi di sottoscrizione, di gestione o di rimborso. 

Il 31 dicembre di quest’anno ai Buoni fruttiferi postali sarà applicata un’imposta: ecco di cosa si tratta, perché viene applicata e a quanto ammonta in totale.

Buoni fruttiferi postali, l’imposta di fine anno: ecco di cosa si tratta

Anche per i buoni fruttiferi postali la Legge prevede il pagamento dell’imposta di bollo. In particolare, per quelli emessi dopo il 2009 e quelli dematerializzati, essa è calcolata sul valore di tutti i buoni con medesima intestazione. 

LEGGI ANCHE: Buoni fruttiferi postali, non bisogna andare per forza in posta: ecco come sottoscriverli da casa

A partire dal 2012, inoltre, l’imposta viene calcolata secondo le seguenti aliquote:

  • nel 2012 lo 0,10%;
  • nel 2013 lo 0,15%;
  • dal 2014 lo 0,20%.

Dunque, prima del pagamento dell’imposta il 31 dicembre vi sono dei controlli che andranno fatti. Si verifica, infatti, se il valore di rimborso in buoni del risparmiatore sia superiore ai 5mila euro.

L’imposta di fine anno: ecco di cosa si tratta

A partire dal 2018 la rendicontazione del deposito sui buoni fruttiferi postali avviene ogni 3 mesi: per questo, infatti, l’imposta è calcolata in base ad un particolare criterio definito “pro-rata temporis”.

Infine, è sempre bene ricordare che a partire dal 2019 i buoni cartacei emessi in favore del risparmiatore non si sommano ad altri prodotti finanziari in suo possesso. 

Nicola Sabatino

Studente di Banking and Finance presso La Sapienza di Roma, da tempo per passione mi occupo della redazione di contenuti per testate online. Mi occupo di tematiche fiscali e di strumenti di investimento. Creatore di contenuti per la testata Trading.it da oltre un anno.

Recent Posts

Una riforma storica permette di rinunciare alla proprietà ma il fisco non dimentica il passato

Chi possiede un immobile gravato da mutui o tasse arretrate potrà presto rinunciarvi più facilmente,…

7 ore ago

Investire 10.000 € nei BTP conviene di più sul 2051 che sul 2067, lo dicono i dati

I BTP ultralong tornano al centro dell’attenzione degli investitori, attratti da rendimenti superiori al 4%…

19 ore ago

Guadagno sicuro in 4 anni con il buono garantito dallo Stato che fa crescere 5.000 € fino a 5.454 €

Il nuovo Buono Postale Premium 4 anni è pensato per chi vuole un investimento sicuro,…

1 giorno ago

Buste paga più alte per i dipendenti pubblici con aumenti fino a 650 € e arretrati

Gli aumenti degli stipendi statali previsti nei prossimi anni cambieranno la busta paga di oltre…

2 giorni ago

6 difetti nascosti che secondo la Cassazione rendono inutile la clausola visto e piaciuto nelle auto usate

La vendita di un’auto usata è sempre un passaggio delicato che può nascondere insidie legali…

2 giorni ago

I 7 errori di notifica delle cartelle esattoriali che possono renderle nulle secondo la Cassazione

Le cartelle esattoriali sono centrali per la riscossione dei tributi, ma errori come un indirizzo…

3 giorni ago