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Economia e Finanza

Buoni fruttiferi postali, una scelta conveniente: ecco quali sono i vantaggi

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I Buoni fruttiferi postali, rappresentano un’opportunità di investimento a basso rischio per molti risparmiatori: ecco cosa sono e quali sono i vantaggi di questi strumenti finanziari. 

La scelta di investitore i propri risparmi in Buoni fruttiferi postali è sicuramente una possibilità per tanti risparmiatori di mettere a riparo i propri risparmi e ottenere anche un rendimento da essi.

Gli italiani che scelgono di investire i propri risparmi in questo strumento finanziario sono tantissimi; infatti, tantissimi Buoni fruttiferi postali vengono aperti in casi di nascita di un bambino oppure in vista di un investimento importante per il futuro. 

Scopriamo insieme i vantaggi di questi strumenti finanziari e perché sono considerati una scelta cosi conveniente.

Buoni fruttiferi postali: cosa sono e quali vantaggi

I Buoni fruttiferi postali risalgono al 1924, essi erano uno strumento particolarmente adatto alle esigenze dei piccoli investitori, in quanto promettevano un elevato rendimento e la possibilità di essere convertiti in qualsiasi momento. Al giorno d’oggi, tale opzione resta ancora una delle più convenienti e a basso rischio sul mercato.

I Buoni fruttiferi postali sono degli strumenti finanziari emessi da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A in collaborazione esclusiva con Poste Italiane che consentono ai cittadini di investire i propri risparmi. Le tipologie di Buoni esistenti sono molteplici, infatti, i cittadini possono scegliere il Buono migliore in base alle proprie esigenze.

LEGGI ANCHE: Buoni fruttiferi, è corsa agli interessi: ecco quando potranno schizzare

Tali strumenti godono di particolari vantaggi: essi sono garantiti dallo Stato, possono essere sottoscritti senza alcun costo e sono sottoposti a una fiscalità agevolata, infatti, gli interessi sono soggetti a una tassazione di 12,50% e non vi è imposta di successione.

Le diverse tipologie

I Buoni fruttiferi postali possono essere di diverso tipo e con diverse possibilitĂ  di rendimento; infatti, Cassa Depositi e Prestiti S.p.A emette veri tipi di Buoni fruttiferi:

  • 3Ă—4: con scadenza a 12 anni e rendimento annuo lordo alla scadenza dello 0,50%;
  • 4Ă—4: con scadenza a 16 e rendimento annuo lordo alla scadenza dello 0,75%;
  • Buono ordinario: ventennale con rendimento annuo lordo alla scadenza dello 0,30%
  • Dedicato ai minori: con scadenza al compimento della maggiore etĂ  e rendimento annuo lordo fino al 2,50%;
  • Buono obiettivo 65: con una rendita in 180 rate mensili corrisposta dal 65 esimo anno di etĂ  fino all’etĂ  di 85 anni;

Le diverse tipologie di Buono consentono la possibilità per l’investitore di sceglierne la durata e il rendimento che ritiene più congruo alle proprie esigenze; Tuttavia, se il buono è sottoscritto in forma cartacea il titolare ne può richiedere il rimborso in qualsiasi momento della vita del buono in un’unica soluzione.

Nel caso di Buoni fruttiferi postali dematerializzati, invece, il risparmiatore può decidere in ogni momento della vita di un buono di chiedere il rimborso in un’unica soluzione oppure in importi di 50 euro o multipli senza alcun costo aggiuntivo.

Quali sono i contro

Dopo aver elencato i numerosi vantaggi di questa soluzione è bene sottolineare anche quali siano gli svantaggi. Qualora infatti, lo Stato dovesse fallire, essendo esso garante per l’operazione di rimborso i Buoni fruttiferi postali diventerebbero inconvertibili. 

Altra nota dolente è il caso in cui un individuo decida di sottoscrivere i Buoni fruttiferi postali e i Buoni pluriennali del Tesoro: in tal caso il risparmiatore è esposto a un doppio rischio, ovvero la capacità della Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. di ovviare al pagamento. L’ultima criticità è che non tutti i Buoni sono convenienti in quanto alcuni presentano degli interessi più o meno variabili.

Nicola Sabatino

Studente di Banking and Finance presso La Sapienza di Roma, da tempo per passione mi occupo della redazione di contenuti per testate online. Mi occupo di tematiche fiscali e di strumenti di investimento. Creatore di contenuti per la testata Trading.it da oltre un anno.

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